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domenica 16 marzo 2025
 

Misericordia è amare chi è ostaggio del male fino a liberarlo

Lc 6,36-38 - Lunedì della II settimana di Quaresima (26 febbraio 2024) - 

Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro”. Ecco spiegato il motivo per cui dovremmo essere misericordiosi: perché è Dio ad essere misericordioso, e noi siamo fatti ad immagine e somiglianza Sua. E come potremmo dirci Suoi figli se ci comportiamo al contrario di come Egli stesso agisce? Molto spesso la rinuncia alla misericordia la motiviamo con un bisogno profondo di fare giustizia. Siamo cioè convinti che la misericordia sia opposta alla giustizia. Ma esercitare la misericordia non significa in nessun modo cancellare la giustizia, anzi significa applicarla fino in fondo senza però perdere mai quella caratteristica di umanità che essa deve mantenere senza degenerare in vendetta.

Misericordia è voler bene a qualcuno quando molto spesso egli è ostaggio del male che compie. È amarlo fino a liberarlo. Ma il primo modo di metterlo nella condizione della libertà e fargli fare un’esperienza di verità. Un adulto incontra la verità quando si accorge che le proprie scelte hanno delle conseguenze. Solo allora si può aiutare qualcuno a venirne fuori. Ma se da una parte si ha bisogno di fare verità, dall’altra bisogna rinunciare a condannare, cioè a lasciare che quel male abbia l’ultima parola sulla sua vita. La misericordia allora è il modo migliore di fare giustizia perché essa non rinuncia alla verità ma non la usa mai come una ghigliottina.

Questo discorso però rimane astratto finché non ci rendiamo conto che le prime persone che hanno bisogno di misericordia siamo noi stessi. Solo quando ci accorgiamo che ci è stata usata misericordia, comprendiamo anche che non possiamo non donarla noi a nostra volta. Diversamente diventeremo come quelle vittime di bullismo che invece di vincere l’abuso ricevuto, diventano bulli a loro volta. È così che il male non ha più fine.

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25 febbraio 2024

 
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