Mt 13,18-23 - Venerdì della XXVI Settimana del Tempo Ordinario - Anno dispari - (3 ottobre 2025) -
“Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere”. Quante occasioni ci dà Dio nella nostra vita per poterci ravvedere, cambiare, convertire, trovare la strada giusta. Sono innumerevoli le occasioni che il Signore ci offre per tenderci la sua mano e tirarci fuori dai nostri abissi, e dalle nostre prigioni, da tutto ciò che ci separa da un senso vero per cui valga la pena vivere.
Ma troppo spesso siamo così superficiali da snobbare queste occasioni. Pensiamo sempre che c’è tempo, che forse prenderemo sul serio la prossima, o semplicemente chiamiamo “caso” ciò che invece era evidentemente una “occasione”. Oggi Gesù è particolarmente duro con chi è particolarmente refrattario, superficiale, indifferente. Sembra volerci dire che nessuno di questi atteggiamenti rimane senza conseguenze. Infatti, se da una parte siamo estremamente convinti che Dio è profondamente misericordioso, non dobbiamo però dimenticarci che la misericordia non è un modo alternativo di non assumerci le nostre responsabilità.
Quale misericordia si può usare nei confronti di uno che non vuole lasciarsi aiutare? Il problema non è la misericordia, è la nostra libertà usata male. Ma anche da certe cadute ci si può rialzare. In fondo è questo quello che Gesù ha fatto per tutta la sua vita: andare a cercare ciò che era perduto.
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