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sabato 12 ottobre 2024
 

La vita spirituale è la ricerca di quel tesoro che ti spinge a fare scelte radicali

Mt 13,44-46 - Sant'Ignazio di Loyola, Memoria (31 luglio 2024) - 

Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo”. Questa parola di Gesù ci dice in maniera chiara che tutte le cose importanti della vita, compreso il suo senso più profondo (il regno di Dio) sono realtà nascoste, non evidenti. Vanno trovate, non attese che cadano come pere dagli alberi. Bisogna scavare, cioè andare in profondità, e bisogna fuggire dalla tentazione di cercarli in superficie, cioè vivendo in maniera superficiale. La vita spirituale è imparare a cercare questo tesoro che una volta trovato ti spinge a fare scelte radicali (“vende tutti i suoi averi e compra quel campo”).

Sant’Ignazio di Loyola, di cui ricorre oggi la memoria liturgica, è stato un maestro proprio in questo. Chi più di lui è passato dall’avere una vita superficiale e mondana, ad avere poi una vita spirituale talmente tanto intensa dall’avere elaborato un vero e proprio metodo di preghiera, di discernimento, di relazione con il Signore? Suo è il fortunato opuscolo degli “esercizi spirituali” che ha condizionato con la sua luce tantissime vite di cristiani nei secoli successivi e fino ad oggi. La  sua figura e soprattutto la pagina del Vangelo di oggi ci interrogano molto su questo tema: abbiamo una vita spirituale? Abbiamo metodo in essa? Come facciamo a capire se stiamo facendo la cosa giusta? Sappiamo riconoscere la voce di Dio in mezzo alle altre voci?

Insomma la questione è seria. Molti di noi si accontentano di dire solo molte preghiere, ma non è detto che abbiamo davvero una vita spirituale. La differenza è semplice: chi si accontenta di dire molte preghiere è come chi volesse cercare un tesoro semplicemente camminando di qua e di là. Chi ha una vita spirituale sa che un posto non vale l’altro, e che bisogna muoversi con metodo, con umiltà e avere molta pazienza per andare a fondo.

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30 luglio 2024

 
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