Il disagio, che tutti noi proviamo nel difficile momento storico in cui siamo immersi, può essere acuito da vari fattori. Certamente la povertà, la perdita del lavoro o la malattia possono sconvolgere le nostre esistenze e mettere a dura prova la nostra forza interiore. Il rischio è smarrirsi e abbandonarsi alla disperazione in un circolo vizioso da cui è diffcile venire fuori.
Ma questo quadro così nefasto può addirittura peggiorare in un disordine senza via d’uscita se vi aggiungiamo la nostra complicità. In questa dura battaglia, un aiuto può essere dispensato da Evagrio Pontico, asceta cristiano del IV secolo, e da tutta la scuola del monachesimo orientale antico. Ad accompagnarci nella sua preziosa conoscenza è il biblista don Fabio Rosini che ha appena pubblicato L’arte della buona battaglia.
La libertà interiore e gli otto pensieri maligni secondo Evagrio Pontico (Edizioni San Paolo, 399 pagine, 16 euro). Spesso, andiamo alla ricerca di soluzioni ai nostri problemi interiori ricorrendo alle religioni e alle filosofie e orientali, perché non abbiamo la conoscenza della ricchezza di proposte che ci provengono dal cristianesimo.
Per esempio, l’autore di questo prezioso testo, sulla scia degli scritti di Evagrio Pontico, offre al lettore un vero e proprio vademecum per liberarsi dalla schiavitù dei propri vizi, dall’abitudine al male che corrode dall’interno. Ma in questa direzione, non viene indicata la via della battaglia contro quel qualcosa che ci confonde, con il rischio della «sconnessione interiore, l’infelicità, la castrazione, se non la nevrosi, e una pletora di ulteriori possibili psicopatologie», dice Rosini. E allora occorre andare alla radice del male, in un catartico percorso di libertà ben indicato nelle pagine di questo straordinario libro