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lunedì 21 aprile 2025
 
Rito romano Aggiornamenti rss don Gianni Carozza

SOLENNITÀ DI MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO (ANNO C) - 1° GENNAIO 2025

La benedizione di Dio, una carezza di luce

«Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». Luca 2,19

Iniziamo un nuovo anno civile chiudendo l’ottava di Natale. Il primo gennaio è per la celebrazione liturgica della Chiesa il compimento del grande giorno di Natale che dura otto giorni, dal 25 dicembre al 1° gennaio. È sempre considerato l’unico grande giorno di Natale.

L’attenzione festiva è portata sulla Madre del bambino: è la solennità della Madre di Dio, di Maria che come Madre ha generato il Dio fatto uomo. Da lei abbiamo ricevuto l’autore della vita. Tuttavia noi sentiamo questo giorno anzitutto come Capodanno, primo giorno del nuovo anno, un giorno d’inizio, e per questo chiediamo al Signore che abbia pietà di noi e ci benedica: invochiamo la sua benedizione sui nostri giorni, sulle nostre opere, sulla nostra vita, perché tutto quello che siamo, che facciamo, che diciamo, che pensiamo, possa essere secondo il Signore, conforme al suo progetto.

La prima lettura (Numeri 6,22- 27) ci propone la benedizione sacerdotale che il Signore ha affidato a Mosè e ad Aronne: mettere il nome di Dio sopra il suo popolo. La benedizione che dà pace, la luce del volto divino, la protezione paterna di Dio, danno sostanza di eternità, consistenza e speranza al flusso inarrestabile del tempo entro cui siamo immersi; qui è la fonte della gioia del cristiano. 

Il Figlio di Dio – ricorda Paolo nella seconda lettura (Galati 4,4-7) – è un «nato da donna», un uomo come tutti gli altri, integralmente e pienamente inserito in una situazione storica, e «nato sotto la legge», vincolato a una struttura religiosa e umana. L’uomo che d’ora innanzi nascerà non sarà più soltanto figlio dell’uomo, componente della famiglia umana e membro di un popolo, ma diverrà – per la presenza liberatrice del Cristo – fratello, figlio adottivo di Dio, componente della famiglia dei santi e del popolo di Dio.

Luca, nel Vangelo (2,16-21), dà la descrizione dei pastori che vanno a Betlemme. Egli è sempre attento a far risaltare che solo i poveri dal cuore disponibile possono accogliere la buona novella del Cristo. Dall’incontro emanano, come forze irresistibili, l’annuncio, la testimonianza e la lode a Dio. Secondo la legge Gesù viene circonciso ed entra così a far parte del popolo eletto, ricevendo un nome (nel suo caso “Dio salva”) che esprimeva il compito che il nuovo membro avrebbe assolto nell’Alleanza.

Se Gesù fosse presente tra noi, che cosa ci augurerebbe per il nuovo anno? Probabilmente non mancherebbe di augurarci il comportamento di Maria, sua madre, la quale (come si legge nel Vangelo), ripensando ai vari “segni” che avevano accompagnato la nascita di Gesù, «custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». Gesù, in altre parole, ci farebbe l’elogio del silenzio come via privilegiata per arrivare a un ascolto pieno di stupore. È nel silenzio contemplativo che possiamo avvertire il trascorrere della benedizione di Dio come una carezza di luce sul nostro volto, così da renderci creature benedette e benedicenti per il riflesso di quella luce divina che può far brillare il nostro volto trasmettendo un augurio di pace.


20 dicembre 2024

 
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