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sabato 19 aprile 2025
 
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Spalancate le porte a Cristo!

In occasione del centenario della nascita di san Giovanni Paolo II, un omaggio del Gruppo Editoriale San Paolo per te! Spalancate le porte a Cristo un'opera unica ed esclusiva su www.famigliacristiana.it/chiesaviva

Nel vastissimo mosaico teologico, spirituale e pastorale costruito da san Giovanni Paolo II nei lunghi anni del suo pontificato, emergono con continuità i tre pilastri del suo insegnamento: Cristo, la Chiesa, l’uomo. Non tre realtà separate, che vengono l’una dopo l’altra, ma tre anelli intrecciati in cui si aprono orizzonti e destini: Cristo è la roccia su cui si fonda la Chiesa; la Chiesa, comunità dell’Eucaristia, vive dell’intimità con Cristo; l’uomo – considerato nell’integralità e nella pienezza del suo essere individuale e sociale, nella sua unicità e dignità di persona – è la prima e fondamentale via della Chiesa, perché è la via tracciata da Cristo stesso. Tutta la predicazione e la catechesi di Giovanni Paolo II hanno come centro e spinta propulsiva il connubio di queste tre realtà che interagiscono, nella fede e nella vita, come un’unica realtà.

 

Fin dall’omelia d’inizio del suo pontificato, dalla sua prima enciclica, Redemptor hominis (4 marzo 1979) e dalla sua prima esortazione apostolica, Catechesi tradendae (16 ottobre 1979), emergeva con tutta evidenza che il ministero di Giovanni Paolo II sarebbe stato programmaticamente centrato sulla professione di fede in Cristo, il Dio della redenzione e della salvezza di tutto l’uomo e di tutti gli uomini.

All’incertezza, al disorientamento e all’inquietudine dell’uomo contemporaneo il papa, infatti, annunciava già nella Redemptor hominis il nucleo costitutivo della fede: il mistero salutare di Cristo, il Redentore, venuto nel mondo a rivelare l’amore del Padre e, insieme, attraverso la sua persona, a rivelare l’uomo a se stesso. Senza mai discostarsi dagli insegnamenti del Concilio, in particolare dalla costituzione pastorale Gaudium et spes, alla quale lui stesso aveva collaborato, il papa ribadiva i concetti-chiave della dottrina cattolica, ma vi aggiungeva l’accento profetico della sua parola, nella quale ogni volta felicemente si congiungono e interagiscono la passione per Cristo e la passione per l’uomo: due tratti distintivi del suo pontificato, sempre attento a mettere in luce Cristo, centro del cosmo e della storia, e insieme l’uomo e la sua dignità come persona, che può realizzarsi pienamente soltanto in Cristo.

In questa duplice prospettiva – segnata da uno stile multiforme, ora espositivo ed esortativo, ora mistico e poetico – si snoda tutta la riflessione di Giovanni Paolo II. L’incarnazione e la redenzione – nella sua duplice dimensione, divina e umana – sono l’evento centrale della storia. L’amore e la misericordia del Padre si sono manifestate nel Figlio unigenito, che ha attuato il disegno di Dio sul creato e su tutte le creature, restituendo agli uomini la loro somiglianza con Dio deformata dal peccato. Incarnandosi, Cristo si è fatto uno di noi e si è costituito mediatore tra noi e Dio. Egli è l’unico Signore e Salvatore di tutti. Perciò a Lui bisogna tendere e da Lui sempre ripartire, avendo la certezza che è Lui la patria e la via, l’orizzonte e il cammino. Da questo punto di vista, non c’è – afferma il papa – alcun programma da inventare, ma una Persona da seguire, che si pone al nostro fianco fino alla fine dei giorni. Il cristiano vive di questa certezza, che gli infonde fiducia nel presente e nel futuro, sostenuto com’è dallo Spirito Santo, lo Spirito del Padre e del Figlio, il custode della speranza; Colui che, continuando l’opera del Redentore, porta nel mondo consolazione, gioia e pace.


18 maggio 2020

 
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