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“Gesù è realista ed è inevitabile che vengano scandali, ma guai all'uomo a causa del quale avviene lo scandalo. Vorrei prima di iniziare la catechesi, in nome della Chiesa chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono caduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”.
Le parole di papa Francesco questa mattina all’udienza generale hanno sorpreso tutti e subito sono state messe in relazione alle dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino. Interrogato in proposito dai giornalisti padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha precisato che il papa non si riferiva alla situazione politica del Comune di Roma. Padre Lombardi ha detto che se il papa “vuole circostanziare le sue frasi sa farlo da solo, comunque ha chiesto perdono per cose commesse da uomini di Chiesa, anche a livello cittadino, mentre il sindaco è una questione politica”.
Il papa ha ricordato Lombardi “usa formula di carattere ampio e generale, questa è la sua intenzione, se vuole dire cose più particolari e precise sa benissimo dirle, non è compito mio farla diventare più ristretta o più larga di quello che il papa ha voluto dire”. Poi ha precisato “Posso aggiungere che il papa tiene presente che nella circolazione dell'informazione, nei media e nei giornali, anche che riguardano la vita cittadina, - non per quanto riguarda il sindaco che è questione politica, non ecclesiale – il papa dunque si rende conto che ci sono persone semplici che vengono alle udienze e che si sentono turbate o addolorate per le notizie che si leggono, e allora per quanto c'è una responsabilità di uomini di Chiesa, chiede perdono, per il fatto che nella Chiesa non c'è solo edificazione e positività ma anche esempi negativi e cose che turbano”.
Dunque a cosa si riferiva il papa? Probabilmente a due fatti accaduti in Vaticano a in una parrocchia di Roma. Il primo è lo scandalo suscitato dal monsignore polacco Charamsa, che si è dichiarato gay e convivente. Il secondo riguarda la parrocchia di Santa Teresa d’Avila e un presunto giro di prostituzione gay che coinvolgerebbe sacerdoti e “adulti vulnerabili” di cui si è parlato nei giorni scorsi con dovizia di particolari e sul quale stanno indagando anche le autorità italiane.



