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Ideato da san Filippo Neri nel XVI secolo, il pellegrinaggio delle Sette Chiese rientra tra le più antiche tradizioni romane. Ventidue chilometri a piedi che si snodano lungo le vie romane raggiungendo la campagna romana, catacombe, magnifiche basiliche. Per domenica 13 marzo è stato organizzato un nuovo pellegrinaggio di gruppo nel nome della pace ispirandosi alle parole di Etty Hillesum, ragazza olandese ebrea vittima dell’Olocausto: «Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall’ odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. É l’unica soluzione possibile».
Si tratta di un percorso di circa 22 km con partenza presso la chiesa di santa Maria Nuova. Seguiranno le basiliche di san Pietro, san Paolo fuori le Mura, san Sebastiano fuori le Mura, san Giovanni in Laterano, santa Croce in Gerusalemme, san Lorenzo fuori le Mura, santa Maria Maggiore.
A san Sebastiano ci sarà una prima sosta per una merenda, e il pranzo sarà a san Lorenzo fuori le Mura. Nel corso del pellegrinaggio si uniranno ai pellegrini alcune famiglie scappate dalla fuga della guerra ucraina che racconteranno le loro testimonianza. Fuori da ogni chiesa ci sarà un momento di meditazione con le parole tratte dal Diario e dalle Lettere di Etty Hillesum. E' un pellegrinaggio per la pace, inteso come necessità di coltivare il frammento di amore che è anzitutto dentro di noi per poi irradiarlo al mondo intero. Non sono ammessi né striscioni né bandiere. Per aderire occorre contattare tramite messenger di Facebook Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio, che ha sede a Roma.



