Il bollettino vaticano parla di “Sollevamento del vescovo di Trapani (Italia) e nomina dell’amministratore apostolico ad nutum Sanctae Sedis della medesima diocesi”. In pratica monsignor Francesco Micciché “viene sollevato dalla cura pastorale della diocesi”.
La notizia era nell’aria anche se nessun nome era circolato sull’amministratore chiamato a governare la diocesi in nome e per conto del Vaticano. Ieri invece si è appreso ufficialmente che il compito di guidare la diocesi in questa difficile fase spetterà a monsignor Alessandro Plotti, 80 anni il prossimo agosto, arcivescovo fino al 2008 della diocesi di Pisa. Monsignor Micciché era vescovo di Trapani dal 2008. Il Vaticano aveva inviato una ispezione nel giugno 2011 in seguito alle inchieste della Procura in merito ad ammanchi amministrativi, alla gestione di due Fondazioni dipendenti dalla Curia e ai rapporti personali con due prelati fra i quali uno sospeso a divinis.
Visitatore apostolico era stato nominato monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo. Monsignor Miccichè, appresa la notizia ha divulgato una lunga lettera ai fedeli nella quale sostiene di essere stato “trascinato in una scandalosa vicenda in seguito alla mia doverosa sospensione a divinis di A.T.”. Sospensione che era stata confermata dalla Santa Sede con un decreto, firmato dal cardinale Piacenza, con il quale all’ex arciprete di Alcamo era stato intimato di rendicontare una serie di spese per somme ingenti. Il vescovo di Trapani, nella lettera ai fedeli continua: “Sapete anche delle accuse ridicole che in conseguenza mi sono state rivolte con violenza inaudita, persino di aver fatto sparire un milione di euro nella fusione di due fondazioni e di avere frequentazioni mafiose! Una violenza che ha richiamato l'attenzione della Magistratura. Ebbene, la Magistratura ha ravvisato l'assoluta insussistenza delle accuse. E la stessa Santa Sede ha dichiarato perfettamente corretto il mio agire contro A.T.”. Il vescovo lamenta di non aver potuto leggere la relazione del visitatore apostolico e dunque di non sapere l’esatto motivo della sua rimozione.
*25.10.2018: a seguito di accertamento processuale delle ipotizzate responsabilità di A.T. e in relazione ai reati contestati, si è pronunciato il Tribunale ordinario di Trapani nel 2014, nel 2015, nel 2017 e, infine, nel 2018. Di tutti i reati a lui ascritti, tra cui quello di riciclaggio, egli è stato prosciolto definitivamente e le indagini a suo carico sono state archiviate per infondatezza della notizia di reato.


