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Dio vuole la pace. Il Papa prega per «la martoriata Ucraina» per il Congo, ma anche per le vittime dell’incidente in Perù. Ma, soprattutto, nel giorno del Giubileo dei poveri «consegna l’esortazione Dilexit te che papa Francesco stava preparando» e che Leone ha concluso in cui si invita tutta la comunità cristiana a prendersi cura dei più vulnerabili. Ringrazia quanti hanno promosso iniziative di solidarietà e prega anche per le vittime degli incidenti stradali spingendo a una cultura della prevenzione che preservi da queste morti. Prima, nello spiegare il Vangelo aveva avevea riflettuto «sul travaglio della storia e sulla fine delle cose. Poiché conosce il nostro cuore, Gesù, guardando a questi eventi invita anzitutto a non lasciarsi vincere dalla paura: “Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni – dice – non vi terrorizzate”. Il suo appello è molto attuale: purtroppo, infatti, riceviamo quotidianamente notizie di conflitti, calamità e persecuzioni che tormentano milioni di uomini e donne. Sia davanti a queste afflizioni, sia davanti all’indifferenza che le vuole ignorare, le parole di Gesù annunciano però che l’aggressione del male non può distruggere la speranza di chi confida in Lui. Più l’ora è buia come la notte, più la fede brilla come il sole».
Parla delle persecuzioni, che anche oggi, a causa del nome di Gesù, i cristiani patiscono in tante parti del mondo. Una «persecuzione che non accade solo con le armi e i maltrattamenti, ma anche con le parole, cioè attraverso la menzogna e la manipolazione ideologica. Soprattutto quando siamo oppressi da questi mali, fisici e morali, siamo chiamati a dare testimonianza alla verità che salva il mondo, alla giustizia che riscatta i popoli dall’oppressione, alla speranza che indica pe tutti la via della pace».
Ancora, insiste il Pontefice, «nel loro stile profetico, le parole di Gesù attestano che i disastri e i dolori della storia hanno un termine, mentre è destinata a durare per sempre la gioia di coloro che riconoscono in Lui il Salvatore».
Leone ricorda che «lungo tutta la storia della Chiesa, sono soprattutto i martiri a ricordarci che la grazia di Dio è capace di trasfigurare perfino la violenza in segno di redenzione. Perciò, unendoci ai nostri fratelli e sorelle che soffrono per il nome di Gesù, cerchiamo con fiducia l’intercessione di Maria, aiuto dei cristiani. In ogni prova e difficoltà, la Vergine Santa ci consoli e ci sostenga».
Poi, dopo aver ricevuto numerosi applausi, si avvia verso l’aula Paolo VI dove 1.200 poveri lo aspettato per il pranzo.



