È obbligatorio lo scambio della pace nella Messa?
Paolo P.
Lo scambio della pace tra i fedeli che celebrano la cena del Signore è un rito già attestato da Giustino (anno 150 circa). Diventato nel corso del Medioevo un gesto riservato al clero e solo nelle Messe solenni, è stato ripristinato dalla riforma liturgica promossa dal Vaticano II. Con questo rito «la Chiesa implora la pace e l’unità per sé stessa e per l’intera famiglia umana, e i fedeli esprimono la comunione ecclesiale e l’amore vicendevole prima di comunicare al sacramento » (Messale Romano, n. 82). È un gesto antico e significativo, ma non obbligatorio (cf n. 154). Spetta alle Conferenze episcopali nazionali stabilirne le concrete modalità secondo le diverse culture. Ai singoli pastori, in accordo con il loro gruppo liturgico, spetta giudicarne l’opportunità secondo le circostanze affinché non diventi motivo di disagio, di distrazione e tanto meno di banalizzazione. È un gesto significativo che non deve essere logorato. Ignorarlo abitualmente costituirebbe un elemento di divisione con le altre comunità che celebrano con lo stesso rito il sacrificio di Cristo.


