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Cracovia, Polonia
Dal nostro inviato
Non danzano più, non ridono. Le lacrime sugli occhi. I giovani francesi, ben 35 mila qui alla Gmg di Cracovia, sono in lutto. Alzano le bandiere durante la Messa quando si prega per padre Jacques Hamel, ma in città le abbassano. La gioia di ieri è sparita. Non sapevano nulla questa mattina. Quando i giornalisti li hanno informati fermando i gruppi con la bandiera rossa, bianca e blu sono scoppiati a piangere. Poi la corsa verso Casa Francia, il quartier generale della Conferenza episcopale francese in un convento non lontano dalla università Jagellona di Cracovia. La cappella si è riempita, giovani inginocchiati in preghiera e il vescovo di Rouen, mons. Dominique Lebrun, sconvolto che chiedeva solo di pregare. Appena dopo l’intervista rilasciata a Famiglia Cristiana è partito per l’aeroporto: “Lascio i miei giovani e chiedo a loro di diventare apostoli della civilizzazione dell’amore”. Per padre Jacques ucciso nella sua chiesa ha solo una parola: “Ha amato fino all’ultimo sacrificio”. Scrive in fretta una dichiarazione: “La Chiesa non ha altre armi che quelle della preghiera e dalla fraternità tra gli uomini”. A sera incontrando i giornalisti mons. Olivier Ribadeau Dumas, segretario dei vescovi francesi, aggiunge che “ la violenza e l’odio non possono prendere il sopravvento e soprattutto non sono la soluzione” e chiede ai giovani a Cracovia di “pregare per la pace e la sicurezza della Francia”. La Conferenza episcopale francese ha invitato tutti i giovani della Gmg a pregare in modo particolare per padre Jacques e per la pace durante la Via Crucis di venerdì sera.
Anche a Casa Italia si è pregato per la Francia. Sono 90 mila i giovani italiani accompagnati da 2292 sacerdoti. La Conferenza episcopale italiana in una nota invita a “non arrendersi a logiche di chiusure e di vendetta, ma costruire società riconciliate e aperte alla speranza”. Il cardinale Pietro Parolin ha inviato a nome del Papa un telegramma al vescovo di Rouen, ma si attendo le parole di Papa Francesco che da domani è a Cracovia per la Gmg. Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha detto che il Papa “partecipa al dolore e all’orrore per questa violenza assurda, con la condanna più radicale di ogni forma di odio e la preghiera per le persone colpite”: “Siamo particolarmente colpiti perché questa violenza orribile è avvenuta in una chiesa, un luogo sacro in cui si annuncia l’amore di Dio, con la barbara uccisione di un sacerdote e il coinvolgimento dei fedeli”. Padre Hamel è il settimo sacerdote ucciso dall’inizio degli anni. In tutto sono 14 gli operatori pastorali, tra sacerdoti, suore e laici, ammazzati nel 2016. Il sei giugno scorso nel bollettino della sua parrocchia padre Hamel aveva scritto una lettera alla comunità in vista delle vacanze estive, nella quale definiva l’estate un tempo anche per “pregare per chi ha più bisogno, per la pace per una migliore vita tutti insieme”, in modo da costruire “un mondo più umano e più fraterno”.
Dal nostro inviato
Non danzano più, non ridono. Le lacrime sugli occhi. I giovani francesi, ben 35 mila qui alla Gmg di Cracovia, sono in lutto. Alzano le bandiere durante la Messa quando si prega per padre Jacques Hamel, ma in città le abbassano. La gioia di ieri è sparita. Non sapevano nulla questa mattina. Quando i giornalisti li hanno informati fermando i gruppi con la bandiera rossa, bianca e blu sono scoppiati a piangere. Poi la corsa verso Casa Francia, il quartier generale della Conferenza episcopale francese in un convento non lontano dalla università Jagellona di Cracovia. La cappella si è riempita, giovani inginocchiati in preghiera e il vescovo di Rouen, mons. Dominique Lebrun, sconvolto che chiedeva solo di pregare. Appena dopo l’intervista rilasciata a Famiglia Cristiana è partito per l’aeroporto: “Lascio i miei giovani e chiedo a loro di diventare apostoli della civilizzazione dell’amore”. Per padre Jacques ucciso nella sua chiesa ha solo una parola: “Ha amato fino all’ultimo sacrificio”. Scrive in fretta una dichiarazione: “La Chiesa non ha altre armi che quelle della preghiera e dalla fraternità tra gli uomini”. A sera incontrando i giornalisti mons. Olivier Ribadeau Dumas, segretario dei vescovi francesi, aggiunge che “ la violenza e l’odio non possono prendere il sopravvento e soprattutto non sono la soluzione” e chiede ai giovani a Cracovia di “pregare per la pace e la sicurezza della Francia”. La Conferenza episcopale francese ha invitato tutti i giovani della Gmg a pregare in modo particolare per padre Jacques e per la pace durante la Via Crucis di venerdì sera.
Anche a Casa Italia si è pregato per la Francia. Sono 90 mila i giovani italiani accompagnati da 2292 sacerdoti. La Conferenza episcopale italiana in una nota invita a “non arrendersi a logiche di chiusure e di vendetta, ma costruire società riconciliate e aperte alla speranza”. Il cardinale Pietro Parolin ha inviato a nome del Papa un telegramma al vescovo di Rouen, ma si attendo le parole di Papa Francesco che da domani è a Cracovia per la Gmg. Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha detto che il Papa “partecipa al dolore e all’orrore per questa violenza assurda, con la condanna più radicale di ogni forma di odio e la preghiera per le persone colpite”: “Siamo particolarmente colpiti perché questa violenza orribile è avvenuta in una chiesa, un luogo sacro in cui si annuncia l’amore di Dio, con la barbara uccisione di un sacerdote e il coinvolgimento dei fedeli”. Padre Hamel è il settimo sacerdote ucciso dall’inizio degli anni. In tutto sono 14 gli operatori pastorali, tra sacerdoti, suore e laici, ammazzati nel 2016. Il sei giugno scorso nel bollettino della sua parrocchia padre Hamel aveva scritto una lettera alla comunità in vista delle vacanze estive, nella quale definiva l’estate un tempo anche per “pregare per chi ha più bisogno, per la pace per una migliore vita tutti insieme”, in modo da costruire “un mondo più umano e più fraterno”.



