È nato in Zambia, a Chingola, l’8 luglio 1958, ed è cresciuto in Kent Richard Moth, il nuovo arcivescovo di Westminster, guida spirituale di quasi cinque milioni di cattolici inglesi.

Papa Leone l’ha scelto dopo aver accettato la rinuncia del cardinale Vincent Nichols, Primate di Inghilterra e Galles, dal 2009 fino ad oggi.

Durante una conferenza stampa con i giornalisti britannici il neo arcivescovo ha raccontato di aver sentito la sua vocazione ad appena nove anni, mentre faceva il chierichetto. «Guardando il sacerdote che aiutavo mi chiedevo come mi sarei sentito al suo posto e quell’interesse non mi ha mai abbandonato, anche durante le superiori, che ho fatto in una scuola non cattolica, molto secolarizzata e laica. Ho chiesto, quindi, di entrare nel seminario di saint John, a Wornesh, e sono, poi, stato ordinato nell’arcidiocesi di Southwark il 3 giugno 1982».

Le responsabilità e il ruolo pubblico

È un incarico senz’altro molto impegnativo, quello del neo arcivescovo Moth, perchè il cattolicesimo, in Gran Bretagna, è la seconda denominazione cristiana dopo la Chiesa di Inghilterra e il nuovo Primate sarà anche responsabile della diocesi di Westminster, la più ampia del mondo inglese, con quasi mezzo milione di fedeli, anche se la più piccola geograficamente con soltanto 3634 chilometri quadrati. Il nuovo arcivescovo guiderà anche, da presidente, la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles e svolgerà, nel Regno Unito, un importante ruolo di leadership morale, oltre a ricoprire incarichi in diversi organismi ecumenici.

Non più composta soprattutto da poveri migranti irlandesi, come agli inizi, a metà diciannovesimo secolo, quando i cattolici riacquistarono, nel Regno Unito, i diritti civili, la Chiesa cattolica oggi ha un importante posto pubblico e a lei il Paese spesso guarda come punto di riferimento.

Vita personale e dimensione spirituale

Figlio unico il neo arcivescovo ha studiato diritto canonico alla Saint Paul University di Ottawa, in Canada, e ha ricoperto diversi incarichi come parroco, vescovo delle forze armate, cappellano del corpo medico dell’esercito a Kennington, vicario generale dell’arcidiocesi metropolitana di Southwark e vescovo di Arundel e Brighton dal 2015 fino ad oggi. È stato anche presidente della commissione che guida l’università cattolica di saint Mary, a Twickenham, e presidente del dipartimento per la giustizia sociale della Conferenza episcopale inglese.

Richard Moth, newly appointed as Archbishop of Westminster, appears next to a portrait of Pope Leo XIV as he attends a press conference at the Archbishop's House, in London, Britain, December 19, 2025. REUTERS/Toby Melville
Richard Moth, newly appointed as Archbishop of Westminster, appears next to a portrait of Pope Leo XIV as he attends a press conference at the Archbishop's House, in London, Britain, December 19, 2025. REUTERS/Toby Melville
Monsignor Richard Moth (REUTERS)

Appassionato di equitazione e di Land Rovers il neo arcivescovo coltiva anche un grande amore per la storia militare e va spesso a camminare per rilassarsi. Durante la conferenza stampa il neo arcivescovo è apparso rilassato e sorridente e molto entusiasta del suo nuovo incarico, ma anche consapevole dell’importante sfida che lo attende. «Mi rendo conto», ha detto, «che l’incarico di arcivescovo di Westminster qui, nel centro di Londra, è molto impegnativo e che mi trovo in una situazione molto diversa da quella nella quale ero da vescovo di Arundel e Brighton, in mezzo alla campagna inglese, nel sud di Inghilterra. Il profilo e le dimensioni della carica sono ben diverse e si tratta di una nuova sfida per me. Non vedo l’ora di cominciare anche se, da quando ho ricevuto la notizia della mia nomina, non mi sembra vero che Papa Leone abbia scelto proprio me. Certo un po’ di paura c’è. Non c’è dubbio. Mi sembra molto normale e mi preoccuperei se fosse diversamente. La forza di affrontare il mio nuovo incarico la trovo nella preghiera e nella fiducia che Dio e Papa Leone hanno deciso di affidarmi e mi dedicherò al mio nuovo incarico completamente».

Parlando della sua dimensione spirituale e di preghiera il nuovo Primate inglese ha detto che, nelle ultime ore, il suo telefonino non ha smesso di suonare e, tuttavia, ha trovato il tempo di pregare, uno spazio, per lui, molto importante. «Cerco di fare del mio meglio per coltivare il rapporto con Dio e mi aiuta frequentare i monasteri», ha detto ancora il nuovo arcivescovo di Westminster, «Prego di poter continuare il lavoro che la Chiesa cattolica ha sempre fatto in questo Paese. Penso che ci troviamo in un momento importante nella vita della Chiesa cattolica inglese perchè stiamo assistendo a un nuovo interesse per il Vangelo per una serie di ragioni. Seguire il Vangelo, per me, è un’avventura meravigliosa. Per esempio non avrei mai pensato che avrei potuto essere scelto come arcivescovo di Westminster eppure Dio ha voluto proprio me. Seguire Cristo è meraviglioso e non vedo l’ora di farlo insieme a tutti i sacerdoti della diocesi di Westminster».