PHOTO
Papa Francesco ha accettato la rinuncia da arcivescovo di Washington del cardinale Donald Wuerl che compirà 78 anni il prossimo novembre. Il porporato è stato al centro di numerose critiche e contestazioni negli ultimi due mesi, dopo la pubblicazione del Report del Grand Jury della Pennsylvania, il dossier che raccoglie le testimonianze di abusi su minori avvenute nello Stato nordamericano negli ultimi settant’anni. «Riconosco nella tua richiesta», scrive papa Francesco nella lettera con cui ha accettato le dimissioni e riportata nel Bollettino della Sala stampa vaticana, «il cuore del pastore che, allargando lo sguardo per riconoscere un bene maggiore che può giovare alla totalità del corpo , privilegia azioni che sostengano, stimolino e facciano crescere l’unità e la missione della Chiesa al di sopra di ogni tipo di sterile divisione seminata dal padre della menzogna, il quale, cercando di ferire il pastore, non vuole altro se non che le pecore si disperdano. Possiedi elementi sufficienti per “giustificare” il tuo agire e distinguere tra ciò che significa coprire delitti o non occuparsi dei problemi, e commettere qualche errore. Tuttavia, la tua nobiltà ti ha condotto a non usare questa via di difesa. Di questo sono orgoglioso e ti ringrazio». E prosegue: «Così fai risaltare l’intento di mettere al primo posto il Progetto di Dio rispetto a qualunque tipo di progetto personale, compreso ciò che si potrebbe ritenere come un bene per la Chiesa. La tua rinuncia è segno di disponibilità e docilità allo Spirito che continua ad agire nella sua Chiesa».
Il report del Grand Jury della Pennsylvania, pubblicato a metà agosto, chiamava in causa il cardinale Wuerl per non aver gestito correttamente i casi di alcuni preti abusatori negli anni in cui era vescovo di Pittsburgh (1988-2006), anche se gli viene riconosciuto di aver agito bene in altri casi. Nel 1989, la diocesi di Pittsburgh aveva istituito un “Internal Review Board” per la gestione dei casi di abuso, tredici anni prima che queste commissioni diventassero obbligatorie. Il report del Grand Jury imputa a Wuerl di non aver agito correttamente, in particolare nel caso di padre George Zirwas, accusato più volte di abusi e di molestie tra il 1988 e il 1995. Era stato più volte visitato da psichiatri e riassegnato in varie parrocchie, per essere infine congedato nel 1995. Si era quindi trasferito a Cuba, dove è morto assassinato nel 2001.


Il cardinale Wuerl: «Ancora una volta per eventuali errori passati mi scuso e chiedo perdono»
Wuerl era stato nominato arcivescovo di Washington da Benedetto XVI nel 2006, dopo l'accettazione della rinuncia dell'allora cardinale Theodore McCarrick, molestatore di seminaristi e al quale papa Francesco ha tolto la porpora a seguito di una denuncia per abuso su un minore avvenuta a New York nei primi anni Settanta. Il cardinale Wuerl era venuto a Roma, in Vaticano, a fine agosto, per incontrare il Papa e al suo ritorno aveva scritto al clero della sua diocesi di aver chiesto a Francesco «di discernere quale fosse per me la migliore decisione da prendere mentre affrontiamo nuove rivelazioni sull'estensione dell'orrore degli abusi clericali sui minori e dei fallimenti dei vescovi nel sorvegliare». Molti sacerdoti avevano sostenuto Wuerl, altri gli avevano detto di lasciare. Così, il 21 settembre l’arcivescovo ha presentato le dimissioni scritte al Pontefice.
Il cardinale Wuerl ha scritto un messaggio, diffuso anche via Twitter, per informare i fedeli della decisione del Papa: «Il nostro Santo Padre, Papa Francesco, ha accettato le dimissioni offerte la prima volta il 12 novembre 2015, quando ho raggiunto il mio 75° compleanno», si legge, «Sono profondamente grato per il suo devoto impegno per il benessere dell'arcidiocesi di Washington e anche profondamente toccato dalle sue gentili parole di comprensione. La decisione del Santo Padre di fornire una nuova guida all'Arcidiocesi può consentire a tutti i fedeli, al clero, ai religiosi e ai laici, di concentrarsi sulla guarigione e sul futuro. Permette a questa Chiesa locale di andare avanti. Ancora una volta per eventuali passati errori nel giudizio mi scuso e chiedo perdono. Le mie dimissioni sono un modo per esprimere il mio amore grande e duraturo per voi, popolo della Chiesa di Washington».
Ora Wuerl resta, come gli ha chiesto il Papa, amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Washington in attesa della nomina del nuovo arcivescovo.





