La magistratura vaticana ha rinviato a giudizio cinque persone al termine dell'inchiesta sulla sottrazione e la diffusione dei documenti riservati della Santa Sede, nella quale sono stati arrestati monsignor Lucio Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, rinviati a giudizio insieme ai giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi. Nicola Maio, ex collaboratore della Commissione referente sulle strutture economiche e amministrative della Santa sede (Cosea) è il quinto rinviato a giudizio. La prima udienza del processo comincerà alle 10,30 di  martedì 24 novembre e si celebrerà nel tribunale della Città del Vaticano, presieduto dal professor Giuseppe Dalla Torre.

Il rinvio a giudizio, chiesto dal Promotore di giustizia, il professore e avvocato Gian Pietro Milano, unitamente al suo aggiunto, il professore avvocato Roberto Zannotti, è stato decretato  per i reati previsti dagli articoli 63 e 116-bis del codice penale vaticano. Una nota della Sala stampa della Santa Sede riporta le motivazioni. I cinque, si legge, sono stati rinviati «perché, in concorso tra loro, Vallejo Balda nella qualità di Segretario generale della Prefettura per gli affari economici, Chaouqui quale membro della Cosea, Maio quale collaboratore di Vallejo Balda per le questioni riguardanti la Cosea, Fittipaldi e Nuzzi quali giornalisti, si sono illegittimamente procurati e successivamente hanno rivelato notizie e documenti concernenti gli interessi fondamentali della Santa Sede e dello Stato; in particolare, Vallejo Balda, Chaouqui e Maio si procuravano tali notizie e documenti nell'ambito dei loro rispettivi incarichi nella Prefettura per gli affari economici e nella Cosea; mentre Fittipaldi e Nuzzi sollecitavano ed esercitavano pressioni, soprattutto su Vallejo Balda, per ottenere documenti e notizie riservati, che poi in parte hanno utilizzato per la redazione di due libri usciti in Italia nel novembre 2015». «I reati, precisa il comunicato della Sala stampa della Santa Sede, sono stati commessi nella Città del Vaticano, dal marzo 2013 al 5 novembre 2015».

Gli imputati nel processo, che si svolgerà nel tribunale vaticano, rischiano - precisa l'agenzia di stampa Ansa - da quattro a otto anni di reclusione. Al momento, uno dei presunti "corvi", monsignor Vallejo Balda è ancora detenuto nella cella della Gendarmeria vaticana mentre Francesca Chaouqui è stata immediatamente rilasciata dopo l'arresto all'inizio di novembre per la sua collaborazione alle indagini. 

«Sono incredulo - ha dichiarato a caldo il giornalista dell'Espresso Emiliano Fittipaldi - Non è un processo contro di me, ma contro la libertà d'informazione. In tutto il mondo, i giornalisti hanno il dovere di pubblicare notizie e segreti che il potere, qualunque esso sia, vuole tenere nascosti all'opinione pubblica».  «Spero che finalmente, nella fase del giudizio, sia permesso alla mia assistita di difendersi appieno. Infatti, fino ad oggi le è stata negata la possibilità di scegliersi il suo legale»: così ha risposto all'agenzia Ansa l'avvocato Giulia Bongiorno, legale di fiducia di Francesca Chaouqui. «Com'è noto - ha aggiunto - la difesa tecnica in Vaticano è riservata esclusivamente agli avvocati rotali, ma molto spesso viene autorizzata anche quella di altri legali non residenti nello stato della Città del Vaticano. Di recente, proprio a me è stato consentito di assistere una persona sottoposta a procedimento penale presso la Santa Sede. Quanto prima - ha concluso Giulia Bongiorno - formulerò istanza per essere autorizzata a difendere Chaouqui, e spero davvero di essere autorizzata per consentire all'imputata il miglior esercizio del diritto di difesa, attraverso il suo legale di fiducia, che ero e resto io».