Dopo la nomina di Padova Urbs Picta e di Montecatini grande città termale europea, San Miniato e Piazzale Michelangelo a Firenze  nell’ultima sessione della commissione dell’Unesco, anche i Portici di Bologna sono stati dichiarati Patrimonio dell’umanità. Elemento che caratterizza la città felsinea, i portici sono lunghi nella zona centrale oltre una quarantina di chilometri e rappresentano, con le loro particolari prospettive architettoniche, il salotto del capoluogo emiliano.

Un reticolo di 62 chilometri, di cui 42 solo nel centro storico, che caratterizzano il centro di Bologna e ne fanno da sempre un segno distintivo della città che nei portici che costeggiano le sue vie e le sue piazze trova tracce della sua identità più intima e vera. Bologna lavorava da anni alla candidatura, avendo presentato i portici come il simbolo di "uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate". I portici, a Bologna, sono infatti allo stesso tempo un modello architettonico e sociale, portato avanti con coerenza nel corso dei secoli. Una specie di congiunzione tra lo spazio pubblico e lo spazio privato.

Orgoglioso del risultato raggiunto il governatore Stefano Bonaccini:  «Una notizia bellissima! Uno straordinario riconoscimento per la città di Bologna e per l'Emilia-Romagna». «Un'immensa soddisfazione e un grande riconoscimento che ci rende felici». Questo il commento del sindaco della città Virginio Merola.

L'Italia è il Paese che detiene il record di maggior numero al mondo di patrimoni dell'umanità dell'UNESCO con 58 beni nella lista di cui 53 di tipo culturale e 5 di tipo naturale.