Tutti gli appassionati del Festival di Sanremo, un numero sempre crescente che fa della manifestazione canora su Rai 1 un caso a sé tra le abitudini televisive degli italiani, si preparano a nuove lunghe maratone dal 24 al 28 febbraio prossimi. Anche quest'anno, con una modifica d’ imperio e a effetto del regolamento, i cantanti in gara saranno 30.

Dopo l’annuncio ieri di Carlo Conti, preceduto da rumours di ogni tipo (anche questo fa spettacolo), è il momento di una prima valutazione sulla scelta dei finisti.

Carlo Conti (ANSA)

Carlo Conti assicura che è stata un’impresa ardua, in quanto le candidature erano ben 300, tra vecchie glorie e giovani artisti: quindi 270 gli esclusi. Il criterio ufficiale è la qualità dei brani presentati, e su questo non possiamo dare una valutazione prima le consueto pre-ascolto delle canzoni riservato a giornalisti un mese prima della kermesse. Ma leggendo i nomi selezionati l’impressione è che dietro a certe scelte le logiche siano altre. Un mix creato ad arte tra nomi ai più sconosciuti ma già beniamini di tutto quel pubblico di giovanissimi che prediligono rap e trap suddividendo equamente la provenienza geografica (il rap è molto radicato al territorio in cui il cantante nasce muove i primi passi nella musica), e quindi il rodato Luké e il volto nuovo Samurai Jay della scena napoletana, l’italo-tunisino Sayf from Genova.

Non è forse un caso che molti dei protagonisti della serata delle cover dello scorso anno ritornino all’Ariston in gara: caso più clamoroso la coppia Fedez-Masini, nata in modo estemporaneo per il duetto su Bella stronza (ogni riferimento alla vicenda Fedez-Ferragni non è puramente casuale). E come perdere la possibilità di una sfida Fedez-J-Ax: ed ecco anche lo stagionato rapper milanese tra i 30 big. Se sulle doti canore e artistiche di diverse voci che hanno già molti festival alle spalle, come Malika Ayane, Arisa, Francesco Renga, non ci sono dubbi, la presenza della procace Elettra Lamborghini qualche perplessità può suscitarla. Tra gli esordienti sul palco dell’Ariston, forse la scelta più insolita e interessante è quella del gruppo punk al femminile Le bambole di pezza, sulla scena da 20 anni con un loro pubblico affezionato.

La band Bambole di Pezza in gara al prossimo Festival di Sanremo (ANSA)

Due i figli d’arte, Tredici Pietro (il papà è Gianni Morandi), e Leo Gassmann, già vincitore fra i Giovani nel 2020, ex allievi di Amici il duo inedito LDA & Aka.Tra tutti gli esclusi un premio alla tenacia ai Jalisse, che dopo la loro vittoria a sorpresa del hanno riprovato per 29 volte a tornare, sempre bocciati. Sicuramente lo spettacolo sarà assicurato, se questo andrà a braccetto anche con il meglio della musica italiana, dobbiamo attendere ancora per scoprirlo.