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Il “miracolo” Zalone: ritrova il rapporto con la figlia e conquista il botteghino. Irriverente, politicamente “scorretta”, tra ironia e tante tante risate, la commedia portata in sala dall’attore pugliese convince il pubblico di diverse fasce d’età, dal Nord al Sud, con un record di incassi che prende oltre cinque dei 7 milioni di euro di incassi in un solo giorno. Era da 14 anni che il cinema italiano non superava questa soglia.
E pazienza se la critica lo aveva quasi bocciato. Il film di Checco Zalone, con tanto di morale finale, piace. Piace la storia, piace il lieto fine, piace la “normalità” servita nel pomeriggio e nella sera dopo il pranzo di Natale. Quando, tra un piatto di tortellini in brodo e una fetta di panettone, si cercano anche i buoni sentimenti.
Buen Camino, diretto da Gennaro Nunziante e distribuito da Medusa film supera lo stesso Zalone accaparrandosi il 78,8 per cento dell’incasso di Natale. Nel 2016, il suo Quo Vado, uscito il primo gennaio, aveva conquistato il 65,6 per cento del mercato complessivo di quel giorno, mentre nel 2020 Tolo Tolo, sempre il primo giorno dell’anno, aveva raggiunto il 75,7 per cento.
E se, prima dell’uscita, nella conferenza stampa di presentazione Zalone si chiedeva se le nuove generazioni sarebbero state inchiodate alla poltrona per tutta l’ora e mezzo di durata del film, da oggi, anzi, dal 25 dicembre ha la risposta. Sì. Anche se si parla del cammino di Santiago di Compostela, del rapporto tra padri e figli, di ricerca del senso della vita tra genitori separati e nuove unioni, ostentazione della ricchezza, top model, yacht e sperpero dei sacrifici delle vecchie generazioni. Lo Zalone che vince al botteghino fa la morale senza essere moralista, mostra vizi e virtù della nostra società e, tra una risata e l’altra, fa scattare anche qualche lacrima di commozione. Meglio di così…


