Niente schitarrate e cori stonati. Una domenica al mese i fedeli che parteciperanno alla messa nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere potranno seguire il rito accompagnati dalla voci del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, una delle più antiche e prestigiose istituzioni musicali italiane. L’iniziativa si chiama Messa a Santa Cecilia e debutta domenica 9 novembre alle 11.30 con musiche di Bruckner, Perosi, Mozart e Händel. I brani in programma sono Locus Iste, O Salutaris Hostia, Ave Verum e il celeberrimo Hallelujah (dal Messiah). Il Coro, guidato dal maestro  Andrea Secchi, accompagnerà i momenti topici della liturgia.

Il repertorio che di volta in volta sarà proposto offrirà un excursus all’interno della musica sacra partendo dalle sue origini, passando per le scuole polifoniche del ‘500 e ‘600 fino ad arrivare al repertorio classico e romantico e alla polifonia novecentesca.

Il promotore dell’iniziativa è Massimo Biscardi, Presidente e Sovrintendente di Santa Cecilia.  “Offriremo un viaggio attraverso la musica sacra”, spiega, “riscoprendo anche molti compositori romani. Si potrà ascoltare musica sacra di pregio anche a Roma, così come accade a Notre-Dame di Parigi o nella Cattedrale di Westminster, dove si esibiscono grandissimi organisti e coristi. Infatti, se un turista a Parigi o Londra può ascoltare un repertorio meraviglioso semplicemente assistendo a una messa domenica, a Roma non sempre si ha la stessa possibilità. Abbiamo allora deciso di fare anche qui questo esperimento e vedere che risposta avremo”

L’idea di una messa mensile accompagnata dal Coro di Santa Cecilia nasce anche dalla volontà di valorizzare il patrimonio musicale conservato negli archivi della Bibliomediateca dell’Accademia: 120.000 volumi e fascicoli di alto valore storico, fra cui un’importante sezione liturgica. Lì sono conservate partiture di importanti compositori, dalla scuola romana fino alla musica sacra di Fauré e Poulenc.

Il luogo scelto per questa iniziativa non poteva che essere la Basilica dedicata alla Patrona della musica.

La Basilica di Santa Cecilia sorge sull’antica casa della Santa, martirizzata intorno al 230 d.C. La donna, secondo la tradizione, venne torturata per ben tre giorni nel calidarium, e infine decapitata per aver cercato di convertire al cristianesimo diversi componenti della sua famiglia. Nel 1599, quando il cardinale Sfondrati fece aprire il sepolcro di santa Cecilia, il corpo della donna fu ritrovato miracolosamente intatto, vestito di bianco e con le ferite sul collo. Così allo scultore Stefano Maderno venne affidato il compito di realizzare una statua in marmo, riproducendo l’esatta posizione in cui il corpo fu ritrovato. La chiesa sorge nel luogo in cui già nel VI secolo fu edificato un luogo di culto. Si accede all’edificio da un ingresso monumentale edificato nel 1741-1742 da Ferdinando Fuga. Si attraversa un giardino e da questo si entra nella chiesa. Qui, oltre alla statua di Maderno, si ammirano un mosaico absidale dell'IX secolo raffigurante il Redentore con santi e Papa Pasquale I e un ciborio gotico del 1293 di Arnolfo di Cambio.

(nella foto il Maestro del Coro, Andrea Secchi)