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IN ORCHESTRA, UN'ORCHESTRA FATTA DI RAGAZZI DISABILI
Da sempre e in maniera naturale la musica ha incluso le persone con qualche disabilità: per la sua intrinseca forza comunicativa, che la rende un linguaggio universale capace di raggiungere menti e cuori altrimenti chiusi; per la sua vocazione a coinvolgere, anziché escludere.
Arriva ora la notizia di un nuovo progetto, finanziato con fondi europei, mai utilizzati bene come in questo caso: è il Progetto In-Orchestra, dedicato all’inclusione educativa di ragazzi con sindrome autistica, ritardi cognitivi, difficoltà di comunicazione e relazionale, che potrà partire dopo aver ottenuto un contributo comunitario di 415.228,00 euro. Il progetto nasce dalla volontà di soggetti privati ed istituzioni di dare vita a un’orchestra “partecipativa”, favorendo l’inclusione educativa con metodi innovativi basati sulla valorizzazione della musica come strumento di potenziamento personale e miglioramento delle capacità di apprendimento.
Il percorso avrà una durata di 3 anni, durante i quali sono previsti alcuni seminari nei Paesi europei coinvolti e si chiuderà con un festival europeo che si terrà a Firenze e vedrà la partecipazione di tutti i Paesi partner. Capofila del progetto è la Scuola di Musica di Fiesole, che lavorerà insieme alla Fondazione Sequeri Esagramma Onlus, alla Fondazione Spazio Reale e tre partner stranieri, il Centre de la Gabrielle-MFPass (Francia), l’Orchestra Vita Activa (Polonia) e la Usak University (Turchia).
MUSICA E DISABILITA', L'ESEMPIO DI ESAGRAMMA
Sulla feconda azione della musica verso le persone con disabilità lavora da tempo l'Orchestra Esagramma, composta da ragazzi con sindrome autistica, ritardi cognitivi, difficoltà di comunicazione e relazionale. «Perché è fuori dal comune che questi ragazzi riescano a rimanere concentrati per quasi due ore di concerto (l'attenzione di alcuni di loro, all'inizio del corsi di MusicoTerapiaOrchestrale, non reggeva tre minuti di cartoni animati), con la musica soltanto ricordata e suonata senza spartito, per l'impossibilità di leggere le note», si legge nel sito Esagramma.net. «Perché sono fuori dal comune i loro interventi esatti, al cenno del direttore e del "compagno di fila". Con la capacità di partecipare emotivamente all'evento, di assumere come proprio il linguaggio della musica, di lavorare con gli altri. Magari arrabbiandosi per il proprio o per l'altrui errore. Comunque riprendendosi con fiducia dallo sbaglio.Perché è fuori dal comune la loro capacità di godimento, alla fine, se il risultato risponde all'attesa. Un percorso fuori dal comune dove c'è il superamento (o quanto meno la sospensione) degli infiniti e costanti timori che segnano il quotidiano: dove c'è la crescita di capacità espressive. Sempre, in ogni concerto, lo strumento diventa voce dell'anima. L'orchestra è abbraccio accogliente. È l'approdo in cui, finalmente, ritrovarsi: ritrovare se stessi, innanzitutto. Ma poi, anche, ritrovare l'altro».
Da sempre e in maniera naturale la musica ha incluso le persone con qualche disabilità: per la sua intrinseca forza comunicativa, che la rende un linguaggio universale capace di raggiungere menti e cuori altrimenti chiusi; per la sua vocazione a coinvolgere, anziché escludere.
Arriva ora la notizia di un nuovo progetto, finanziato con fondi europei, mai utilizzati bene come in questo caso: è il Progetto In-Orchestra, dedicato all’inclusione educativa di ragazzi con sindrome autistica, ritardi cognitivi, difficoltà di comunicazione e relazionale, che potrà partire dopo aver ottenuto un contributo comunitario di 415.228,00 euro. Il progetto nasce dalla volontà di soggetti privati ed istituzioni di dare vita a un’orchestra “partecipativa”, favorendo l’inclusione educativa con metodi innovativi basati sulla valorizzazione della musica come strumento di potenziamento personale e miglioramento delle capacità di apprendimento.
Il percorso avrà una durata di 3 anni, durante i quali sono previsti alcuni seminari nei Paesi europei coinvolti e si chiuderà con un festival europeo che si terrà a Firenze e vedrà la partecipazione di tutti i Paesi partner. Capofila del progetto è la Scuola di Musica di Fiesole, che lavorerà insieme alla Fondazione Sequeri Esagramma Onlus, alla Fondazione Spazio Reale e tre partner stranieri, il Centre de la Gabrielle-MFPass (Francia), l’Orchestra Vita Activa (Polonia) e la Usak University (Turchia).
MUSICA E DISABILITA', L'ESEMPIO DI ESAGRAMMA
Sulla feconda azione della musica verso le persone con disabilità lavora da tempo l'Orchestra Esagramma, composta da ragazzi con sindrome autistica, ritardi cognitivi, difficoltà di comunicazione e relazionale. «Perché è fuori dal comune che questi ragazzi riescano a rimanere concentrati per quasi due ore di concerto (l'attenzione di alcuni di loro, all'inizio del corsi di MusicoTerapiaOrchestrale, non reggeva tre minuti di cartoni animati), con la musica soltanto ricordata e suonata senza spartito, per l'impossibilità di leggere le note», si legge nel sito Esagramma.net. «Perché sono fuori dal comune i loro interventi esatti, al cenno del direttore e del "compagno di fila". Con la capacità di partecipare emotivamente all'evento, di assumere come proprio il linguaggio della musica, di lavorare con gli altri. Magari arrabbiandosi per il proprio o per l'altrui errore. Comunque riprendendosi con fiducia dallo sbaglio.Perché è fuori dal comune la loro capacità di godimento, alla fine, se il risultato risponde all'attesa. Un percorso fuori dal comune dove c'è il superamento (o quanto meno la sospensione) degli infiniti e costanti timori che segnano il quotidiano: dove c'è la crescita di capacità espressive. Sempre, in ogni concerto, lo strumento diventa voce dell'anima. L'orchestra è abbraccio accogliente. È l'approdo in cui, finalmente, ritrovarsi: ritrovare se stessi, innanzitutto. Ma poi, anche, ritrovare l'altro».



