Perché le donne valgono-anche se guadagnano meno è un libro che dà i numeri. Quando si dice che le donne vengono discriminate sul lavoro, molti uomini fingono indignazione, ma dentro di loro pensano che non sia vero, che ormai sono solo luoghi comuni, salvo poi tirar fuori il loro maschilismo non appena se ne presenta l'occasione, come l'invito di Guido Bertolaso a Giorgia Meloni di limitarsi a "fare la mamma". Il saggio della giornalista di Mediaset Sabrina Scampini (nella foto) in uscita il 31 marzo per Cairo Editore è invece una dettagliatissima analisi di come le differenze di trattamento sul lavoro fra i due sessi siano supportati da dati che dimostrano come le discriminazioni rappresentino un danno per l'intera collettività.

Per ogni euro guadagnato dagli uomini, le donne prendono solo 0,47 euro e per questo l’Italia è al 111 posto su 145 Paesi. I posti di comando si confermano in mano al genere maschile: il 71% è loro, contro il 29% rappresentato dalle donne. Non basta, questa disparità fa perdere 15 punti percentuali di Pil al nostro Paese, contro il 5 negli Stati Uniti. La disparità di salari si ripercuote anche sul futuro: stipendi più bassi significano pensioni più basse e questo genera una povertà diffusa in tarda età: gli uomini hanno una pensione superiore del 40% rispetto alle donne.

Le donne continuano in compenso a essere le regine della casa: dedicano ai lavori domestici 315 minuti al giorno, contro i 104 dei loro compagni. Nel 2016 in Italia la maternità continua a rappresentare un limite all’emancipazione. In molti Paesi “ci sono leggi che riguardano il ruolo del padre nella gestione dei figli. Perché quando un bambino sta male è sempre la madre a stare a casa dal lavoro? Per quale motivo quando nasce un bambino le madri hanno diritto a 5 mesi retribuiti e i padri solo 2 giorni?” si chiede Sabrina Scampini, che negli ultimi due anni è diventata mamma due volte. In generale meno del 47% delle donne italiane lavora, contro la media europea del 63%, e solo il 58% di chi è mamma lavora, contro il 73% della Danimarca.

Le madri sono spesso vittime del mobbing, negli ultimi 2 anni i casi sono aumentati del 30%, ovvero 800 mila madri sono state licenziate o costrette a dimettersi e almeno 350 mila sono state discriminate proprio per via della maternità. Non se la passano bene neanche le donne in politica. Anche se quella attuale è la legislatura in cui la presenza femminile è la più alta mai raggiunta si tratta solo del 30%, e se si considerano i posti di comando, la percentuale scende al 16. “Perché le donne valgono” affronta infine il tema del femminicidio e intervista quattro donne italiane di successo: Bianca Belinguer, Samantha Cristoforetti, Gina Neri e Roberta Pinotti.