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«Solo il 28,2% delle famiglie italiane sono coppie eterosessuali con figli, oltre il 40% sono persone sole (in maggioranza donne anziane). Per il 2040 si prevede che meno del 20% saranno coppie con figli e quasi la metà della popolazione sarà composta da persone sole». Luciano Moia, caporeddatore di Avvenire parte dai dati per commentare le prospettive aperte dal volume di Vincenzo Rosito, “Famiglia e apprendimento sociale”. All’Istituto Giovanni Paolo II per le Scienze del matrimonio e della famiglia si discute dell’evoluzione e pluralità della famiglia nella società contemporanea, con attenzione alle sfide educative, pastorali e ai nuovi modelli familiari. Alla presenza del nuovo Gran Cancelliere, il cardinale Baldo Reina, la discussione tra lo stesso Moia, Andrea Grillo e il preside Filippo Orden si anima considerando il Family Global Compact che Gabriella Gambino, sottosegretario al Dicastero dei Laici aveva presentato come un progetto di speranza, con l'obiettivo di costruire o ricostruire un pensiero cristiano forte sulla famiglia e di consolidare approfondimenti formativi nelle università cattoliche.
Le sfide non mancano. Come ha sottolineato Moia si tratta di partire dal reale e dalla pluralità delle famiglie contemporanee. Ci sono coppie senza figli, famiglie allargate, ricostituite, omogenitoriali. Una varietà che rende difficile definire parametri normativi univoci. Non solo, i dati dicono che 90 mila minori sono in carico ai servizi sociali e oltre 8.000 l’anno vengono allontanati dalla famiglie soprattutto per problemi educativi. Ma spesso non c’è un accompagnamento da parte del mondo cattolico. Per le famiglie che si trovano ad affrontare il tema di figli che non si identificano in un genere preciso, per esempio, sul portale del Governo ci sono 95 gruppi di aiuto, ma nessuno è di area cattolica. L’invito è dunque a percorrere strade nuove e a riconoscere la mutevolezza creativa delle alleanze familiari. Di rivedere la «retorica della famiglia ideale» e riconoscere le responsabilità della pastorale e della società nell'aver perpetuato un ideale di famiglia perfetta, ignorando la realtà dei conflitti, delle separazioni e delle difficoltà educative. Sulla scia del numero 36 di Amoris Laetitia, dove Papa Francesco critica l'ideale teologico astratto del matrimonio e invita ad accompagnare le famiglie così come sono, i relatori intravedono la necessità di un ripensamento della famiglia e del matrimonio nella società contemporanea, con attenzione alla complessità, ai modelli storici e alla necessità di nuove categorie e approcci interdisciplinari.
Una grande apertura alla riflessione la dà proprio il libro di Vincenzo Rosito che aiuta a superare il mito della famiglia perfetta per proporre un nuovo modo di pensare la famiglia, basato sull'analisi storica, sociologica e antropologica. Un lavoro, frutto di ricerca e dialogo, che invita a rivedere le categorie con cui si studia la famiglia e il matrimonio, valorizzando la collaborazione tra discipline e la rilettura della storia.



