Quando un artista muore, e nel caso di Prince la parola "artista" è senz'altro riduttiva, di solito si esaltano le sue cose migliori. In attesa di saperne di più sulle cause della sua scomparsa, un mistero che lo accomuna al suo grande rivale degli anni '80 Michael Jackson, facciamo anche noi così analizzando la sua canzone-capolavoro, "Sign o' the times" del 1987.

Trascurando la parte musicale, avanti di vent'anni rispetto a quando la canzone uscì, concentriamoci sul testo. Il protagonista racconta con l'asciuttezza di un cronista che "in Francia un uomo pelle e ossa è morto di una grande malattia con un nome corto. Per caso la sua ragazza si è imbattuta in un ago e presto ha fatto la stessa fine. A casa ci sono diciassettenni la cui idea di divertimento è stare in una gang chiamata i Discepoli, fatti di crack e con una mitragliatrice in mano". Per poi continuare nel ritornello: "E' stupido no? Quando un'astronave esplode. Eppure tutti vogliono volare".



Nulla da eccepire in un questo tagliente atto d'accusa contro l'insensatezza dei comportamenti umani, ma è quantomeno curioso notare che queste parole furono scritte da un uomo che in quel periodo, quando non scriveva musica sublime, conduceva una vita che rientrava perfettamente nel clichè della rockstar, ossessionata dal sesso e dalle droghe. Del resto, i suoi fan lo chiamavano Mr. Controversy, dal titolo di un'altra sua celebre canzone.

Per tutti i suoi 57 anni, Prince Roger Nelson è stato questo: un genio della contraddizione. Uno in grado di firmare un contratto da 100 milioni di dollari con la Warner e poco dopo di stracciarlo in nome della sua indipendenza da artista. Uno in grado di scrivere torridi pezzi in cui mescolava rock, funky e persino l'hip hop quando ancora non si chiamava così e poi ballate dolcissime come "Nothing compares to you" per Sinead 'O Connor. Uno che è passato da una vita di eccessi a una praticamente ascetica dopo la sua conversione negli anni '2000 ai Testimoni di Geova e che negli ultimi tempi raccontava di quanto fosse affascinato dalla figura di Gesù. Ma nelle cronache confuse di queste ore si parla anche di un'overdose di cui sarebbe rimasto vittima negli ultimi giorni. Dunque chi era davvero Prince? A noi non resta che continuare ad apprezzarlo attraverso le sue bellissime canzoni e di sperare che la sua anima inquieta abbia davvero finalmente trovato pace.