Mio figlio ha iniziato le medie. Alle elementari era l’unico della classe senza smartphone. Vorremmo aspettare la fine della terza prima di dargliene uno, come lei spesso consiglia. Però io e mio marito lavoriamo entrambi e non abbiamo vicini nonni o altri adulti che ci possano supportare. Ci stavamo chiedendo se possiamo affidargli un cellulare con solo WhatsApp (senza installare nessuna altra app) perché possa avere contatti anche con i nuovi compagni. Lo scorso anno comunicavano così e lui era molto emarginato. Lei cosa consiglia?

PIERA


Cara Piera, la tua lettera affronta un tema che in questa rubrica torna di continuo: qual è l’età giusta per avere uno smartphone?

È chiaro che avere in mano uno smartphone spingerà tuo figlio a voler fare tutto quello che gli altri fanno con lo smartphone. Se glielo consegnate per prevenire il suo vissuto di esclusione, accadrà che con lo smartphone in mano saranno sempre di più le cose che gli altri fanno con quell’oggetto e che le vostre limitazioni gli renderanno inaccessibili.

Questo per dirti che possedere uno smartphone con regole molto restrittive non risolverà la frustrazione associata al senso di esclusione.

Alla scuola media dovete decidere se volete che vostro figlio abbia in mano uno strumento per comunicare oppure uno strumento per navigare. Quando è fuori nel mondo, la sua raggiungibilità può essere garantita da un cellulare che fa telefonate e manda Sms.

Possedere uno smartphone automaticamente lo sposterà dalla capacità di comunicare a quella di navigare. Cose che come genitori dovrete monitorare e regolare con molta attenzione e con infinita fatica.

Sono sempre un po’ resistente a consigliare di dare uno smartphone a un 11enne solo perché va alle scuole medie e tutti i suoi amici ce l’hanno. Perché per me la domanda cruciale è: ma i suoi compagni che ce l’hanno, ne stanno facendo un buon uso?

Spesso, possedere uno smartphone significa anche utilizzarlo per tutti gli usi che esso consente, molti dei quali totalmente inadatti a un preadolescente.

Detto questo, ci tengo però ad affrontare un secondo tema che compare nella tua lettera: tu racconti che a tuo figlio servirà uno smartphone perché non avete riferimenti e contatti nella vostra città.

Ti consiglio di fare di tutto perché la tua comunità non sia per voi un luogo senza riferimenti relazionali. Probabilmente, anche per via del lavoro, avete investito poco in amicizie e relazioni con altre famiglie. Il rischio è di chiudersi in una bolla. Ma la preadolescenza dei figli impone a noi genitori di essere ben inseriti in una rete sociale. È lì, molto più che nello smartphone, che aiuterete vostro figlio a non percepirsi escluso.