Egregio direttore, ogni anno, al sopraggiungere dell’ora legale, c’è chi parla della “convenienza” a mantenere l’ora legale per tutto l’anno, profondendosi a esaltarne i vantaggi, cercando di forzare la mano ai legislatori. In realtà non sono poi tanti i suddetti vantaggi. L’ora legale è nata per sfruttare maggiormente la luce estiva, per gli indubbi vantaggi sia economici che di vita sociale. Ma se è vero che c’è un non trascurabile risparmio energetico in estate con l’ora in più di sole al pomeriggio, è anche vero che d’inverno con il mantenimento dell’ora legale ci sarebbe un’ora in meno di luce al mattino, sicché quello che si risparmierebbe d’estate, si perderebbe d’inverno. Quanto alla vita sociale, d’inverno con il freddo, le maggiori possibilità di maltempo, le nebbie e il buio che comunque arriva sempre relativamente presto, non avrebbe i tanti vantaggi offerti dall’estate. Non crede che prima di decidere di cambiare l’attuale prassi di alternanza tra ora solare e legale, vadano fatti bene tutti i calcoli, mettendo a confronto vantaggi e svantaggi?
LETTERA FIRMATA
Domenica 26 marzo alle 2 di notte abbiamo spostato le lancette dell’orologio un’ora in avanti: un’azione che ogni anno ripetiamo per compensare lo spostamento contrario effettuato l’ultima domenica di ottobre, quando scatta l’ora solare.
Dal 1996 tutti gli Stati dell’Unione spostano le lancette nello stesso giorno per favorire l’armonizzazione del mercato unico. L’ora legale (quella che abbiamo appena introdotto) aiuta a sfruttare le ore di luce naturale in primavera e in estate e fa sì che la luce del giorno sia percepita più a lungo, la sera; gli orologi che “tornano indietro” in autunno rendono le mattine più luminose quando ci si alza per andare al lavoro, con relativo minor utilizzo di energia.
In Europa il dibattito sull’opportunità o meno, evocato nella lettera, di mantenere l’ora legale anche in inverno va avanti da tempo. Alla base di una richiesta della Commissione europea, poi avallata dal Parlamento europeo, di abolire il cambio dell’ora starebbero studi che attestano lo scombussolamento del nostro organismo a ogni cambio dell’ora e il non provato risparmio di energia (nel senso che le abitudini quotidiane di accendere le luci a casa non sarebbero condizionate dalla luce esterna). Personalmente sono d’accordo con chi sostiene che abbandonare l’ora legale equivale a perdere un’ora di luce per sette mesi all’anno. Che belle quelle notti d’estate passate con le persone che ami in terrazza, in giardino, o passeggiando fino a tarda ora. Comunque tranquillizzo tutti: al momento non sono previsti cambiamenti


