Caro direttore, il comunismo non mi ha mai convinto perché, tale ideologia, pur avendo un giusto desiderio di giustizia, era intrisa d’odio per il nemico (il ricco, il padrone capitalista, ecc.). Esso ignorava completamente che il male esisteva anche in chi, in quella situazione storica, veniva sfruttato. Per cui tale formazione politica, una volta andata al potere, avrebbe a sua volta commesso crimini di pari atrocità come, purtroppo, la storia ha confermato. La vera rivoluzione, invece, è quella cristiana, che chiede il cambiamento di sé stessi: combattere quel nemico interiore che alberga in ciascuno di noi, senza odio per chi ti tratta ingiustamente, senza proiettare su di lui tutto il male. LUIGI MAGNANI

Caro Luigi, il comunismo nella sua realizzazione storica (nella foto in alto una manifestazione in Cina a favore di Mao Tse-tung) ha fallito, così come il fascismo e altre ideologie. Ognuna parte da un’analisi della realtà e fornisce soluzioni ai problemi che, però, restano sempre fallaci perché intendono risolvere i conflitti schiacciando l’altro, il diverso, il nemico (vero, presunto o creato ad hoc). Ogni ideologia per crescere e raccogliere consensi ha bisogno, infatti, di un nemico, la “vera” causa del male, che per questo intende annientarlo. Le ideologie, quindi, sono sempre le vere nemiche dell’uomo, di qualunque colore siano. Basta vedere cosa sta succedendo a Est: Vladimir Putin, dopo aver invaso l’Ucraina lo scorso febbraio, per forzare la mano in un momento di grave difficoltà nella guerra intrapresa contro questo paese, ha annesso con dei referendum farsa alcuni territori (ovviamente i più ricchi), minacciando la guerra nucleare se l’Occidente continuerà a fornire armi agli ucraini, che questi poi utilizzeranno nei territori annessi.

La sua analisi della realtà (le minacce all’integrità della Russia che vengono dalla NATO), vera o falsa che sia, è diventata ideologica, perché fin dall’inizio non ha accettato un tavolo di dialogo su cui presentare le proprie ragioni e ha avuto bisogno, anzi, di un nemico (anzi, di più nemici) da annientare per affermarsi. Questo lo ha condotto a iniziare una guerra estremamente cruenta e a commettere inaccettabili violazioni dei diritti umani. Non diversamente per altre guerre che avevano alla loro base interessi economici (pensiamo alle due Guerre del Golfo, per fare solo un esempio). Ma i casi possono moltiplicarsi. L’unica “guerra giusta” è quella che intercetta e annienta il nostro “nemico interiore”, cioè il nostro egoismo e la nostra autoreferenzialità, che ci fanno odiare il nemico solo perché diverso. Il Regno di Dio inizia, infatti, dentro di noi.