Ho praticato meditazione per tanti anni e questo mi ha portato beneficio fino a un certo punto.Dopo ho avvertito l’esigenza di trovare pace solo con Cristo ed è iniziato un periodo di conversione. Ho capito che ho bisogno di Cristo Gesù,ma allo stesso tempo praticare meditazione per staccare la mente dai vari pensieri mi aiuta lo stesso. Solo che navigando su internet ho letto dei pericoli che possono esserci per un cristiano e, leggendo un documento in merito alla meditazione cristiana ripetendo la parola Maranatha, non ho ben capito se è indicata per noi cristiani o se anch’essa ha un approccio che allontana da Dio. Vorrei trovare il modo giusto di pregare per non offendere Dio. SIMONA

Cara Simona, credo che ogni tentativo che cerchi di avvicinarci a Dio non lo offenda ma, anzi, lo onori. Persino quando, in buona fede, sbagliamo. Cercare Dio, diceva Karl Rahner, è un po’ già trovarlo. Venendo alla tua questione, non so bene quale meditazione hai praticato (o pratichi) e a cosa si riferisca il documento che hai trovato su internet. Semplificando molto, esistono forme di meditazione derivate da spiritualità orientali, che hanno una tradizione millenaria e la finalità di rilassare e collocare la persona nel “qui e ora” della vita, a cui spesso sfuggiamo nel quotidiano perché proiettati nel passato o nel futuro.

Esistono altre forme di meditazione che utilizzano la ripetizione di un mantra. Tutte queste modalità, che hanno avuto una grande diffusione in Occidente negli ultimi decenni, possono avere effetti positivi, ma sono estranee alla grande tradizione cristiana, che invita i credenti a forme di meditazione che collochino al centro non il proprio “io” o un qualche spazio di vuoto interiore, ma che siano piuttosto rivolte alla persona stessa di Gesù, il Salvatore, che, decentrandoci da quello stesso “io”, lo salvano.

La Chiesa insegna da sempre, fedele alla tradizione monastica, la meditazione della Parola di Dio secondo il metodo della “lectio divina” (se vuoi approfondire c’è un bel testo di Innocenzo Gargano: Iniziazione alla lectio divina, EDB), che mira a connettere mente e cuore al mistero di Dio passando per la lettura meditata, nel silenzio, della Bibbia. Esiste anche una forma di meditazione, questa mutuata dall’Oriente cristiano e fondata sull’invito di san Paolo ai cristiani di «pregare ininterrottamente» (1Tessalonicesi 5,17), che è quella dell’esicasmo, cioè la ripetizione continuata del Nome santo di Gesù. Per comprenderla ed eventualmente praticarla si può leggere il libro I racconti di un pellegrino russo, in cui il protagonista, uno staretz, nel suo lungo e solitario pellegrinaggio ripete incessantemente questa formula: «Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di me peccatore». Fino a quasi far fermare il suo cuore. In contemplazione.