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Caro don Stefano, ti scrivo in merito all’articolo sulle omelie in crisi su FC 48. La mia è una “buona provocazione”.
Mi chiedo: davvero l’omelia è la parte più importante della Messa? Tutto il resto non conta nulla? Quindi, viene da pensare, il bravo sacerdote è solo quello che riesce a fare una bella omelia. Sono così indispensabili le prediche? Personalmente mi capita di partecipare alle celebrazioni delle Messe feriali, il sacerdote non fa l’omelia e io mi sento comunque appagato dal mio incontro personale con il Signore. Insomma, una volta sono le chitarre che non vanno bene, un’altra le omelie, un’altra ancora le letture fatte dai fedeli.
Ho l’impressione che noi occidentali siamo diventati cristiani “all’acqua di rose”. Viziati. In diversi Paesi del mondo l’essere cristiani e partecipare alla Messa significa rischiare letteralmente la vita. La cosa dovrebbe farci rifl ettere molto. Altro che omelie…
PAOLO FARINA
Caro Paolo, colgo la tua provocazione, a patto che non si butti il bambino con l’acqua sporca. Il centro della celebrazione eucaristica è il mister o di Cristo, del suo sacrificio sulla croce per la salvezza della Chiesa, di ciascuno di noi.
Questo mistero è significato dal pane e dal vino che, «per le parole di Cristo e per l’invocazione dello Spirito Santo, diventano il Corpo e il Sangue di Cristo» (Catechismo n. 1333). Per arrivare a questo momento solenne nella Messa si passa per un momento penitenziale (per purificare gli occhi e il cuore), il canto del Gloria (le domeniche e le feste), e le letture, che preparano a comprendere il mistero di salvezza racchiuso nelle specie eucaristiche. Segue l’omelia, volta a favorire nei fedeli una più efficace comprensione della Parola in vista di quel mistero, prima della liturgia eucaristica e dei riti di comunione.
Tutto si tiene, tutto è armonizzato per celebrare attivamente la Messa, fonte e culmine della vita cristiana. Fare i lamentosi e gli eterni scontenti non va bene. Ma non va bene neanche, da parte dei pastori, non spezzare in modo comprensibile la Parola per la porzione di popolo loro affidato. Sarebbe certamente auspicabile, in ogni caso, una maggiore coscienza nei credenti del significato della Messa, magari pensando proprio a quelli – e in questo concordo con te – per cui celebrare il Pane della vita comporta il rischio della propria vita



