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Caro don Stefano, sono una mamma di tre fi glie tra i 18 e i 13 anni. Sono di origini polacche, sposata e residente in Italia.
Quest’anno mia figlia più piccola riceverà la Confermazione e volevo invitare una mia sorella suora come testimone. Lei ha chiesto il permesso di venire, ma non le è stato concesso perché le suore non possono prendersi un tale impegno.
Mia figlia da piccola è stata malata di leucemia e mi sembrava un motivo in più per chiederlo a lei, perché le dia un esempio e la sostenga nella preghiera. Ho cercato su internet ma non ho trovato alcuna controindicazione.
Ora chiedo gentilmente a lei se può rispondermi.
KORBAS DOROTA
Cara Dorota, la risposta non andrebbe cercata su internet o rivolta a un periodico, anche se si tratta di Famiglia Cristiana, ma piuttosto ai primi responsabili della formazione cristiana in parrocchia: cioè il parroco e il/la catechista del luogo dove verrà celebrato il sacramento.
Le Premesse al Rito della Confermazione, infatti, al n. 6 chiedono che «i pastori d’anime procurino che il/ la padrino/madrina, scelto dalla cresimanda o dalla famiglia, sia spiritualmente idoneo/a all’ufficio che assume». Lui avrebbe potuto aiutarti a risolvere il tuo dubbio.
Riguardo al sacramento della Confermazione, il padrino/madrina (non il/la testimone, che è un ministero che attiene al sacramento del matrimonio) ha un significato preciso: il suo compito è di «provvedere che il cresimato si comporti come vero testimone di Cristo e adempia fedelmente gli obblighi inerenti allo stesso sacramento» (Codice di diritto canonico, can. 892).
Se tua sorella non ha ricevuto il permesso dalle sue superiore, si può ipotizzare che la grande distanza che vi separa e le scarse occasioni di vedervi siano state ritenute da loro circostanze poco idonee ad assumere un tale importante ruolo.
Resterà, comunque, la preghiera che tua sorella e la sua comunità alzeranno al buon Dio per la vita cristiana e per la guarigione della tua piccola



