Il sabato santo assomiglia a ciò che rimane di un paesaggio il giorno dopo la tempesta. Tutto è silenzioso, ma sono solo rovine.

Eppure in quell’apparente fine è nascosta la chiave di volta di tutto. Chi avrà il coraggio di stare in un luogo simile? Il Vangelo ci dice che solo le donne rimangono accanto a Gesù anche quando tutto sembra finito. I discepoli uomini sono fuggiti tutti, loro invece, le donne, hanno accompagnato Gesù passo passo, fin dentro il sepolcro. Forse è proprio per questo che Gesù concede loro il privilegio di assistere per prime alla Pasqua. Ma oggi non è ancora Pasqua. Oggi è silenzio. Oggi è pazienza. Infatti le cose più importanti della vita sono figlie della pazienza, sono propiziate dalla fedeltà.

È questa la lezione immensa di oggi: non avere fretta, saper attendere, camminare anche quando tutto sembra perduto, sperare contro ogni speranza. La loro testa sa bene che tutto è finito, ma in loro c’è qualcosa che le spinge a continuare a offrire la loro tenerezza anche al corpo morto di Gesù. Bisogna fidarsi più del sesto senso del cuore che della disperazione esatta dei nostri ragionamenti. La via di Pasqua è un imprevisto nei nostri calcoli.