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Ha l’andamento di una fiaba, di quelle che incantano sia i bambini sia gli adulti: il romanzo breve Il grande albero (Piemme), di Susanna Tamaro, racconta la vita plurisecolare di un abete solitario, testimone muto della storia e oggetto di invidia degli altri abeti.


Poi un giorno il suo tronco viene tagliato e l’albero, dopo un lungo viaggio, arriva in Piazza San Pietro per essere addobbato in vista del Natale. Ma uno scoiattolo che aveva scelto la sua chioma come nido d’amore, non si arrende all’idea che l’albero muoia. «Ci vorrebbe un miracolo», pensa. E chi se non quell’uomo vestito di bianco, un po’ tremante ma dall’aspetto così saggio, può aiutarlo a far tornare l’albero nel suo bosco? Susanna Tamaro è una delle scrittrici italiane più tradotte in tutto il mondo. I suoi sono libri poetici, che parlano al cuore e in cui la natura ha un ruolo importantissimo. Alcuni sono libri rivolti proprio ai bambini, altri sono fiabe universali per tutti, proprio come “Il grande albero”. Riproponiamo l’intervista che facemmo all’autrice, che per tenne una rubrica su Famiglia cristiana, quando il libro uscì.
“Il grande albero” esce 10 anni dopo l’ultimo suo libro per bambini. Come mai così tanto tempo?
«Per scrivere bene per bambini ci vuole una sensibilità speciale. Soprattutto se si vogliono trasmettere sentimenti e valori con lo strumento della fiaba».
Susanna, lei da bambina amava leggere?
«Da piccola non mi piaceva la scuola, e vedevo i libri come un’imposizione. Piuttosto ero un’accanita lettrice di fumetti e giornalini in genere. Il “Giornalino” ho cominciato a leggerlo verso i 12 anni, mi piacevano le rubriche e i fumetti. Il mio preferito era Pinky. In seguito, da adulta, mi è capitato spesso di regalare ai bambini abbonamenti al “Giornalino”, e poi anche a “G Baby”».
Che cos’altro la appassionava da piccola?
«La natura, un amore che mi ha accompagnato per tutta la vita. Ero molto affezionata a un grande noce, che ritrovavo ogni estate nella casa della nonna, sul Carso. Poi, un anno, al suo posto ho trovato solo un buco con le radici: l’avevano abbattuto. Per me è stato un dolore grande che ho rivissuto scrivendo “Il grande albero”».
Ma qui il protagonista è un abete...
«Sì, e anche questo albero appartiene a un momento significativo della mia vita. Ero in Austria,
in convalescenza dopo una malattia, passeggiavo nei boschi, quando mi sono ritrovata in una radura in cui svettava, solitario e maestoso, questo imponente abete. Era il protagonista perfetto per la storia che da anni volevo scrivere e per la quale cercavo da tempo l’ispirazione
giusta».


In un altro suo libro, Tobia e l’angelo, c’è un nonno che insegna alla nipotina come distinguere gli alberi dal suono. Davvero gli alberi ci parlano?
«Ricordo il concerto di migliaia di conifere una notte di vento nel Nord del Canada. Oppure il ronzio che proviene dai tigli, alberi dal colore e dal profumo unico».
Che rapporto ha con gli alberi?
«Sono innamorata di loro. Ne ho piantati tantissimi nella mia vita, anche perché ho la fortuna di vivere in campagna, in Umbria. Amo le querce per la loro stabilità; i salici perché sono flessuosi e hanno una grande chioma; e naturalmente le conifere per il loro slancio verso l’alto».
Nel libro per la salvezza del grande albero è provvidenziale l’intervento di un papa...
«È un omaggio a Giovanni Paolo II, un papa che ho molto amato, e che ho anche incontrato. Era un papa del Nord, con una sensibilità speciale, e mi è piaciuto immaginarlo così puroda ascoltare il grido di aiuto di uno scoiattolo e di saperlo trasformare in un grande messaggio all’umanità».


E lei, che messaggio vuole lasciare ai lettori?
«Imparate a guardare la natura: è un libro aperto che ci parla della bellezza. Noi stessi siamo natura, è in essa la vera felicità. Camminate in mezzo a un bosco, imparate a distinguere gli alberi, e lottate per difenderli».
E il suo sogno più grande?
«Un sogno da bambini: poter viaggiare in lungo e in largo nel mondo senza il fastidio di preparare i bagagli e prendere treni e aerei...».
E sembra già l’inizio di una nuova storia…









