La vita media si accorcia: di poco, certo, ma è comunque un segnale che merita attenzione. Secondo OsservaSalute 2015, un’analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell’assistenza sanitaria nelle regioni presentata al Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, nel 2015 la speranza di vita degli italiani è stata di 80,1 anni per gli uomini e 84,7 per le donne, con una flessione rispetto all’anno precedente rispettivamente di 0,2 e 0,3. Una tendenza che riguarda tutte le regioni. Anche se ci sono sempre delle differenze abbastanza sostanziali tra quelle del Nord e quelle del Sud,  infatti i più longevi sono gli abitanti della provincia autonoma di Trento (81,3 maschi e  86,1 anni le femmine), mentre fanalino di coda è la Campania, 78,5 anni per gli uomini e 83,3 per le donne.

Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio sulla Salute delle Regioni, individua tra le cause principali di questa tendenza la diminuzione della spesa destinata alla prevenzione a sua volta causata dai tagli alla spesa sanitaria pubblica, che  è passata dai 112,5 miliardi di euro del 2010 ai 110,5 del 2014. E non è un caso se la più bassa spesa sanitaria pubblica pro capite è proprio in Campania, che nel 2014 è stata di 1.689 euro contro i 1.817 euro della media nazionale. Le principali cause di mortalità sono i tumori e le malattie cardiovascolari, fortemente influenzate dagli stili di vita e dall’incidenza della diagnosi precoce con relativi screening. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha rilevato che questi dati evidenziano «la necessità di investire di più in prevenzione, in tutte le regioni, a partire dai corretti stili di vita: mangiare in modo sano, evitare il consumo di alcol, no al fumo e alle sostanze stupefacenti, eseguire vaccinazioni e screening secondo i consigli della scienza». Altro fattore può essere individuato nella crisi economica che ha tagliato i consumi alimentari di prodotti cardine della dieta mediterranea come l’olio d’oliva e il pane fresco, come attesta un’indagine della Coldiretti. «Il crollo più pesante»,  evidenzia la Coldiretti, «si è avuto per l'olio di oliva, con acquisti in calo del 25 per cento e consumi a persona scesi a 9,6 chili all' anno, dietro la Spagna 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili è in testa alla classifica».



C’è da registrare qualche segnale positivo: diminuiscono i fumatori, che sono il 19,5% della popolazione oltre i 14 anni, così come è aumentata la percentuale di italiani che non bevono alcol, il 35,6% degli individui sopra gli 11 anni. Ma ancora troppe persone sono in sovrappeso, più di un terzo della popolazione adulta (36,2%), e per quanto sia diffuso il messaggio sulla necessità di consumare 5 razioni giornaliere di frutta e verdura, solo uno striminzito 4,9% osserva questa regola. Sempre nell’indagine della Coldiretti si legge che nell’ortofrutta c’è stato un calo del 7 per cento nei consumi per persona, pari poco più di 130 chili all'anno che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall'organizzazione mondiale della Sanità.

Gli stili di vita corretti sono sicuramente uno dei segreti della longevità che riguarda un numero sempre crescente di connazionali. Gli ultracentenari sono più che triplicati dal 2002 al 2015, passando dai 5.650 del 2002 agli oltre 19mila del 2015, con una netta prevalenza di donne che rappresentano ben l’83,8% del totale.