Nell'arco di 10 giorni, dal 20 maggio al 3 giugno 2012, le scosse di terremoto si ripetevano e la terra ondeggiava come fosse mare in burrasca: i flutti del terremoto lesionavano case e facevano crollare chiese, inghiottivano edifici e capannoni industriali, mettevano in ginocchio uno dei centri pulsanti della nostra economia.
Tanti cittadini emiliani, a distanza di un anno, non attendevano altro che qualcuno desse loro fiducia. Vittime di una duplice catastrofe, l'evento naturale e la crisi economica che li aveva già fortemente provati, in molti non si erano dati per vinti e, raccolti i cocci, avevano bussato alla porta di banche e istituti di credito in cerca di quel po' di ossigeno che permettesse loro di restare a galla durante l'emergenza. Nella stragrande maggioranza dei casi si erano visti opporre un netto rifiuto.
Forte di un analogo, riuscito progetto di microcredito – tuttora in corso – a L'Aquila e in Abruzzo, è intervenuta quindi Etimos Foundation Onlus, che ha rilanciato anche per l'Emilia lo strumento microcreditizio attraverso il suo braccio operativo MxIT - Microcredito per l'Italia, grazie ai 5 milioni di euro messi a disposizione dall'imprenditore Renzo Rosso, fondatore del marchio Diesel.
"Sono stato profondamente toccato dall'immediata volontà di rimettersi al lavoro dell'Emilia post-terremoto", ha dichiarato Rosso.
"Ho scelto di aiutare le popolazioni stimolando la co-responsabilità in maniera sostenibile, quindi non in un'ottica assistenziale ma attraverso uno strumento finanziario che valorizza la progettualità e le capacità delle persone".
Con i 5 milioni di euro arrivati da Renzo Rosso si è costituito un fondo di garanzia denominato significativamente "Only the Brave", che permette di accedere ai finanziamenti, anche in assenza di garanzie personali o patrimoniali, presso le banche e gli istituti di credito locali che hanno aderito al progetto. Ciò permettere di accedere al credito agevolato anche a soggetti che sino a ora erano stati vittima dell'esclusione finanziaria.
Il coinvolgimento degli agenti economici del territorio, come già nell'esperienza abruzzese, si è rivelata fondamentale anche in Emilia. Alla chiamata di Etimos Foundation e di MxIT - Microcredito per l'Italia, questa volta hanno risposto positivamente Bper, Banca popolare di Ravenna, Unipol, Banca Centroemilia, Banca Reggiana, BCC Cavola e Sassuolo e BCC Castenaso.
Queste erogano concretamente i finanziamenti utilizzando propri fondi, applicando condizioni uniformi e agevolate e arrivando a moltiplicare fino a 15 milioni di euro le somme disponibili. È lo stesso modello operativo che Etimos Foundation ha sperimentato in Abruzzo con risultati più che soddisfacenti: quasi 600 beneficiari e oltre 14 milioni 270 mila euro finanziati.
Famiglie e privati, cooperative, associazioni e imprese sociali hanno così ricevuto una mano che permettesse loro di rialzarsi sulle proprie gambe, per essere di nuovo arbitri del proprio destino. Dei circa ottanta finanziamenti concessi a oggi, più della metà sono andati a micro e piccole imprese: in particolar modo, consistente la percentuale di donne (oltre il 30 per cento), start up e forme di autoimpiego (oltre il 25%) e giovani under 35 (oltre il 20%).
"Il terremoto ha cambiato alcune persone in meglio" dice Lucia, volontaria dello sportello MxIT a Mirandola. "Le ha spinte a mettersi in gioco con nuove idee. "La parte più entusiasmante del progetto è avere a che fare con i giovani. Vengono da noi chiedendo non solo un supporto finanziario, ma anche tecnico, commerciale e organizzativo. Non vogliono arrendersi, sono in cerca di qualcuno che dia ascolto alle loro idee".
Famigliacristiana.it ha intervistato Marco Santori, presidente di Etimos Foundation Onlus. La fondazione, nata nel 1999, si occupa di finanza e di economia sociale in Italia e nel mondo: in particolar modo è specializzata nell'ambito della microfinanza e dell'inclusione finanziaria, costantemente alla ricerca di progetti capaci di sposare valore sociale e sostenibilità economica.
Lo strumento del microcredito è da sempre visto come un motore di sviluppo economico, lontano da qualsiasi logica assistenziale. Dalla positiva esperienza in Abruzzo con MxA - Microcredito per l’Abruzzo, nel 2011 è nato MxIT - Microcredito per l'Italia, il braccio operativo della fondazione al quale è stata delegata la gestione concreta del progetto di microcredito in Emilia.
Presidente Santori, com'è nata la partnership con Renzo Rosso?
"Ci ha cercati direttamente lui. Ha svolto uno screening delle più qualificate realtà che operano nell'ambito della microfinanza in Italia e, dopo aver constatato quanto di buono era già stato realizzato in Abruzzo grazie al nostro progetto, ha deciso di rivolgersi a noi mettendoci a disposizione 5 milioni di euro per creare un fondo di garanzia".
Erogare finanziamenti a start up e partite iva è frutto di una scelta deliberata?
"Non vogliamo replicare ciò che esiste già. Tanto meno vogliamo fare concorrenza ad altre realtà che operano sul territorio, le Caritas per esempio. Piuttosto, dopo aver monitorato il territorio, cerchiamo di sviluppare interconnessioni, complementarietà. Fare rete sul territorio. La scelta delle start up e delle partite iva è motivata proprio dall'intenzione di riattivare le microeconomie più provate dalla combinazione tra crisi economica e terremoto".
Microfinanza intesa in un senso più ampio del mero aspetto creditizio, quindi...
"Infatti. Il nostro ruolo è creare centri di ascolto per le nuove idee, che fungano da veri e propri incubatori di comunità. Perché l'imprenditoria si muove, le idee si moltiplicano se si dà loro la possibilità di esprimersi, di essere ascoltate e poi messe in pratica. Questo è fondamentale in particolar modo per le start up. La riprova sta nel fatto che, in Emilia, il progetto ha attecchito in brevissimo tempo e i finanziamenti erogati sono già arrivati a 2 milioni di euro. Questo significa che le banche e gli istituti di credito giudicano il progetto affidabile e sicuro".
Che genere di clima sociale avete riscontrato in Emilia?
"Nelle zone colpite dal sisma abbiamo rilevato una diffusa ansia sociale, dovuta anche alle incertezze del passato Governo sulla tassazione, sulle proroghe e sul congelamento delle bollette così come delle rate dei mutui. Molti si sono rivolti a noi nella previsione di doverle pagare, anche quando non ve ne era stata ancora comunicazione ufficiale. Per quanto riguarda le imprese, invece, specie le più piccole erano in crisi di liquidità, perché dopo aver cercato di far fronte all'emergenza post-terremoto non erano più in grado di assolvere alle esigenze primarie della loro attività: stipendi ai dipendenti e pagamenti dei fornitori".
Avete denotato delle differenze tra i progetti di microcredito in Abruzzo e in Emilia?
"Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non abbiamo riscontrato differenze significative tra Abruzzo ed Emilia nella risposta del territorio al progetto. Piuttosto c’è da tenere in considerazione che oggi, nel 2012-13, abbiamo alle spalle tanti anni di crisi economica e di stagnazione che anche in Emilia, dove c’è un tessuto produttivo più vitale e dinamico, si sono fatti sentire".
"Basti pensare che anche aziende con un fatturato alto, che in teoria non avrebbero avuto bisogno di un finanziamento, si sono rivolte a noi, hanno preso contatti e raccolto informazioni. Ma per quanto riguarda la disponibilità degli agenti economici locali e il sostegno bancario, abbiamo riscontrato una risposta positiva tanto in Abruzzo quanto in Emilia. Dovunque si verifichi, il terremoto è come una sveglia collettiva, una presa di coscienza che c’è bisogno e necessità di lavorare insieme: perciò la società si mobilita e si attiva".
L'assenza di una chiara legislazione penalizza il microcredito in Italia?
"Da noi si calca troppo l’accento sulle categorie, micro & macro, ma non si capisce che il credito è il credito, in qualsiasi forma sia erogato. Il punto è che il credito, da solo, non basta. Ci vogliono strumenti collaterali, investire in servizi di accompagnamento e tutoraggio, senza i quali in particolare le economie familiari sono penalizzate. Inoltre bisognerebbe chiedersi se le associazioni di categoria, che di fatto fungono da welfare per le imprese, hanno strutture adeguate e posseggono gli strumenti necessari per fronteggiare le emergenze. La risposta è no".
Che obiettivo vi siete posti per il progetto di microcredito in Emilia?
"Abbiamo pensato che un obiettivo realistico potesse essere triplicare il fondo iniziale, come già è avvenuto in Abruzzo. Ma, visto come stanno andando le cose finora, possiamo addirittura sperare in un traguardo ancor più ambizioso: quintuplicare il fondo".
Manuela Malavasi è una delle due socie proprietarie di Esagono, a Mirandola in provincia di Modena, un'azienda con 20 anni di esperienza nella confezione di costumi da bagno e abbigliamento intimo per conto terzi. Otto dipendenti interne e due esterne.
Dopo 5 anni di crisi economica, il terremoto: il capannone lesionato, l'attività bloccata per 5 mesi e poi il lento ritorno all'attività. Ma tra calo degli ordini e perdita di fatturato, tra ingenti spese per il trasloco e la riparazione dei danni, l'azienda si trovava in grave crisi di liquidità. A rischio gli stipendi dei dipendenti e il pagamento dei fornitori.
"Il nostro problema principale era la paura di non riuscire a far ripartire l'azienda: non tanto per noi socie quanto per le dipendenti, nei cui confronti sentivamo una grande responsabilità", afferma Manuela. Grazie ai 30 mila euro, rimborsabili in 5 anni, chiesti e ottenuti da MxIT - Microcredito per l'Italia, l'azienda è riuscita a far fronte alle più urgenti impellenze, pagando gli stipendi e saldando i fornitori. Una boccata d'ossigeno quanto mai provvidenziale, che ha restituito un po' di ottimismo verso il futuro.
In una situazione drammaticamente simile si è ritrovato Giuseppe Palladino, proprietario del ristorante La Baracchina a San Prospero vicino Modena. Un locale di cucina tradizionale, con una clientela affezionata che d'estate si accomodova nella struttura esterna in giardino. Dopo il terremoto, tutto da rifare.
E tante porte chiuse in faccia. Fino a quando Giuseppe non incontra MxIT. All'inizio richiede un finanziamento leggermente superiore alle sue necessità, per mettere da parte un fondo per le emergenze.
"Ma poi ho capito che chiedendo soldi in più rispetto alle esigenze di ricostruzione, li avrei tolti a qualcun altro che era nella mia stessa situazione. Quindi ho richiesto e ottenuto 40 mila euro e ne sono molto felice".
Il sostegno ricevuto, spesso, non è solo di natura economica. Restituisce anche autostima e speranza per il futuro. Nel caso di Giorgio Golinelli, titolare di un centro benessere a Concordia in Provincia di Modena, il finanziamento ottenuto grazie a MxIT gli ha permesso di non chiudere l'attività, restituendo a rate mensili di 200 euro i 15 mila euro finanziatigli.
Inoltre, Giorgio si è sentito investito della fiducia altrui. "Aver ricevuto aiuto sotto forma di credito e non a fondo perduto, mi responsabilizza: farò di tutto per restituire quanto mi è stato prestato".
In molti casi lo strumento del microcredito si è rivelato il più indicato per coltivare anche le ambizioni lavorative di chi, con il terremoto, non aveva perso nulla perché nulla aveva. "E se qui non hai nulla, non ti danno nulla", afferma Giovanni Patierno di Limidi di Soliera (Mo).
Da sempre Giovanni sperava di poter aprire un negozio di articoli per la pesca, la sua grande passione. Ma nessuna banca era disposta a rischiare su di lui, perché non aveva beni o proprietà che gli facessero da garanzia. Con MXIT il suo sogno si è trasformato in realtà.
"In poche settimane mi è stato erogato un finanziamento di 20 mila euro, da restituire in 5 anni con una rata mensile da 300 euro", ricorda Giovanni. "Il microcredito è riuscito a capire la difficoltà che un giovane della mia età si trova a superare per avviare un'attività, restituendomi la fiducia in me stesso e nelle persone che mi stavano aiutando. Oggi lavoro sei giorni su sette, apro il negozio anche la domenica mattina. E mi sento padrone del mio destino".
Per maggiori informazioni consultare il sito: http://etimosfoundation.org


