I ragazzi dell’Oratorio Don Guanella rispondono sull’accaduto alla luce della forte delusione del loro presidente Don Aniello Manganiello con questo messaggio a lui inviato:

«Siamo qui perché amiamo ciò che facciamo! Siamo giovani e vorremmo fermare un marasma di Male che in questi giorni è circolato ovunque.

Ci scusiamo perché siamo troppo giovani per non fare errori ma i nostri mister genitori, persone che ci affiancano in questo progetto dell’oratorio, si impegnano costantemente a correggerci… e da lì impariamo, proprio come quando sbagliamo un tiro ma con impegno ci perfezioniamo. Abbiamo fatto un grave insulto senza renderci conto, neanche della gravità fatto in modo scherzoso, goliardico. Non si fa!

Non si fa perché questi sono tempi difficili, non si fa perché ogni volta ci dicono che siamo il futuro e quel futuro vogliamo costruirlo col bene.

Chi ha donato la vita per un sogno è il nostro Presidente Don Aniello, che ci ha insegnato a credere nell’incredibile, a tendere una mano, ad aiutarci l’un l’altro. Tante vite ha salvato, tante ne ha fatte rinascere e a tante ha regalato un futuro che forse molti pensavano non esistesse.

Ci scusiamo con i nostri Mister operatori e tutti i collaboratori, che tra mille impegni ritagliamo del tempo senza chieder nulla e donandoci Valore. Il calcio è questa maglia sono valori che non rappresentano una partita solamente, ma per noi sono riscatto di vite e rappresentano il volercela fare… il riuscire, il non mollare e credere sempre che un sogno si costruisce. Forse qualcuno di noi avanzerà nel tempo, qualcun altro sceglierà strade diverse, ma i valori che ci condividono ogni giorno, ci aiutano a credere che qualcosa di diverso in futuro ci sarà per noi. Ce lo ha insegnato il nostro Don che è l’esempio vivente.

Scusateci… lo diciamo anche a tanti che hanno sentito il dovere morale di chiamarci delinquenti, hanno ragione, Scampia molti vogliono e continuano a conoscerla così. Non vogliamo consigliare queste persone e dire che si sbagliano… ma saremo ben lieti di accoglierli da vicino così possono capire meglio rispetto ad un freddo schermo che ci mette un nano secondo a distruggere anni di sacrifici.

Grazie a tutti. E Dio ci aiuti a migliorarci sempre».

Don Aniello, ancora fortemente provato per gli scontri tra le due squadre e per l’offesa che i suoi ragazzi hanno arrecato alle giocatrici del Napoli Women, aggiunge: «Sono certo che le misure prese serviranno a generare un cambiamento positivo. Vorrei dire anche a quei genitori che sono rimasti un po’ male per la mia decisione che ogni scelta che ho fatto è stata voluta per fermarci e riflettere, ma soprattutto perché l’offesa è stata fatta non solo alle calciatrici del Napoli Women ma a tutto il mondo femminile, alla Chiesa che è al servizio della comunità e, soprattutto, alla dignità dei cittadini di Scampia che da anni lavorano per il miglioramento del proprio quartiere e quindi della propria città», conclude il sacerdote.