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Al primo gennaio 2016 risultavano regolarmente presenti in Italia 3.931.133 cittadini non comunitari; un numero stabile rispetto ai dodici mesi precedenti. È quanto emerge da un rapporto Istat basato su dati del Viminale e pubblicato il 29 settembre. I Paesi più rappresentati sono il Marocco (510.450), l’Albania (482.959), la Cina (333.986), l’Ucraina (240.141) e l’India (169.394). Il numero di nuovi permessi di soggiorno concessi diminuisce: durante il 2015 ne sono stati rilasciati 238.936, il 3,9% in meno rispetto al 2014.
«Continua invece a ritmi sostenuti la crescita dei permessi per asilo e protezione umanitaria (+19.398 ingressi, pari a +40,5%)», afferma Domenico Manzione, 61 anni, sottosegretario all’Interno con deleghe all’immigrazione e alle libertà civili: «Il maggior numero delle persone in cerca di protezione internazionale arriva da Nigeria, Pakistan e Gambia che insieme coprono il 43,8% dei flussi in ingresso».


A tre anni esatti dalla strage di Lampedusa (3 ottobre 2013; 366 morti accertati) Manzione constata che l'attenzione è aumentata: «Il nostro Parlamento ha deciso che il 3 ottobre di ogni anno venga celebrata la"Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione"; in seguito a quella tragedia sono state promosse le operazioni Mare Nostrum e poi, a livello europeo, Frontex, che in mare aperto hanno salvato tante vite; l'Organizzazione delle Nazioni Unite è giunta a promuovere un meeting planetario dedicato al problema».
Purtroppo, sostiene Manzione, le belle parole e i buoni sentimenti non hanno fin qui generato concrete politiche all'altezza dell'emergenza. Grecia, Italia e Spagna sono state e sono ancora tanto sole. «In ogni caso», conclude Domenico Manzione, non possiamo parlare di invasione. Dal primo gennaio al 29 settembre di quest’anno sono arrivati 132.000 migranti; nello stesso periodo del 2015 furono 131.800. I problemi sono la loro ridistribuzione in Europa, pressoché inesistente: negli ultimi dodici mesi, tra quelle accolte in Italia e quelle accolte in Grecia, ha interessato appena 3.500 persone. Il problema è l'Europa, quella che tira su muri, quella che non vuole rifugiati a casa sua nè vuole mettere mano al portafoglio per aiutare i Paesi che li ospitano (l'Ue sta studiando un contributo obbligatorio di .... euro a migrante».



