“Informazione e Guerra” è il titolo del convegno promosso dal “Forum contro la guerra”, che si tiene domani, 7 Dicembre 2013 (dalle 9.30 alle 17.30), nel Castello dei Comboniani in via delle Missioni, 12 a Venegono Superiore (Varese), sede del Forum.
L’iniziativa vuol contribuire al rilancio di un robusto movimento contro la guerra “dopo oltre vent'anni da quando è considerata strumento principe delle risoluzione dei conflitti o, meglio, come modalità per il controllo delle risorse strategiche e il dominio imperiale”.
Il “Forum contro la guerra” vuole diventare un punto di riferimento permanente e un luogo di incontro e di confronto di movimenti, associazioni, gruppi territoriali (e non) e di tutti gli attivisti e le persone che già a vario titolo operano per “cancellare la guerra dalla storia” attraverso azioni di opposizione e resistenza alla militarizzazione dei territori, della società, dei conflitti e a favore del disarmo e della costruzione della pace.
L’argomento centrale del convegno sarà, appunto, il rapporto tra informazione e guerra, informazione “che spesso diventa vittima, ostaggio o arma stessa di Guerra”. Secondo il Forum “la mistificazione della comunicazione comincia con la mistificazione delle parole stesse: dai tempi più antichi (Se vuoi la pace prepara la guerra) a quelli più recenti (Se vuoi amare la pace devi armare la pace) del ministro della Difesa Mario Mauro”. Il senso delle parole, secondo il Forum, è capovolto e quando si dice “pace” o “sicurezza” si intende “guerra” e chi resiste ad attacchi o occupazioni diventa terrorista; si arriva all’invenzione di ossimori fantasiosi come guerra umanitaria o missioni di pace”.
Nella presentazione del convegno il Forum dichiara: “La propaganda, cioè la distorsione della informazione, e lo spionaggio (oggi ipocritamente definito monitoraggio), cioè la raccolta di informazioni come mezzo di controllo sociale, sono da sempre strumenti della guerra; se ne è fatta una scienza e i governi moderni si dotano di gruppi di studiosi, scelti e appositamente formati, che pianificano campagne di disinformazione al preciso scopo di elaborare mistificazioni finalizzate o, più in generale, di militarizzare le menti”.
Tra in partecipanti: Marinella Correggia, eco-attivista contro le guerre, giornalista, scrittrice; Raffaello Zordan, giornalista di Nigrizia; Mostafà El Ajoubi, caporedattore della rivista Confronti; Giulietto Chiesa (in collegamento Skype), giornalista e saggista per varie testate; Patrick Boylan, Rete No War, redazione Peace Link.