Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e per l’integrazione accoglie positivamente la proposta delle Acli di spostare i finanziamenti dai partiti al suo ministero, al servizio civile. «Come faccio a non pensare che sia un’ottima cosa spostare risorse sul servizio civile», dice a margine del convegno delle Acli appena concluso un applauditissimo intervento. E aggiunge:  «Il problema del servizio civile va risolto. Ho posto il tema nelle sedi legittime e credo che dobbiamo dare ai ragazzi una risposta. Io credo nel servizio civile, spero che si arrivi a una risposta positiva anche se non posso ancora assicurarlo».

Su questo punto, così come sui cacciabombardieri F35 e sulle spese per gli armamenti è in «atto una profonda revisione di tutta la politica di Governo». Ma quello che gli sta più a cuore è la prossimità, «la vicinanza a chi, in questo Paese vive in difficoltà». «C’è il problema di un Paese che è disperato, che vive momenti di difficoltà e in questi momenti la gente si trova sola. Non ci sono i sindacati, non ci sono i partiti, si sono allentate le reti sociali. C’è bisogna di presenza nel sociale, c’è bisogno che la gente non sia sola».

Proprio per questo «le Acli rappresentano una presenza molto importante nel nostro Paese. La madre di tutte le crisi non è il problema economico, ma quello culturale: la solitudine, l’individualismo, la frattura dell’essere insieme, la crisi della famiglia. La disperazione può essere evitata e il Paese può ripartire, ma il Governo e la politica devono parlare con la gente. Si tratta non solo di spiegare, ma anche ascoltare, di capire, di essere presenti. Le Acli, in questo ci danno una mano, c’è bisogno di più presenze come questa, di ricreare e rafforzare il tessuto sociale».