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martedì 17 settembre 2024
 
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Risultati di ricerca per tag: "nazismo" Trovati 39 contenuti

Articolo

Edith Stein, dall'ateismo al martirio ad Auschwitz

09 agosto 2024

Tedesca di famiglia ebrea, a 14 anni abbandona l’ebraismo e diviene atea. Studia filosofia con Husserl. Nel 1921 si converte al cattolicesimo e nel ’33 entra nel Carmelo di Colonia scegliendo il nome religioso di Teresa Benedetta della croce. Il 2 agosto 1942 viene prelevata dalla Gestapo e deportata nel campo di sterminio dove muore nella camera a gas qualche giorno dopo. Secondo Giovanni Paolo II è stata «una personalità che ha portato nella sua intensa vita una sintesi drammatica del nostro secolo».

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«Io, lo scugnizzo delle 4 giornate di Napoli»

02 ottobre 2023

A 13 anni è sulle barricate per l'insurrezione di popolo avvenuta tra il 27 e il 30 settembre 1943, durante la seconda guerra mondiale. “La forza di volontà, nonostante la guerra e le avversità della vita, mi hanno sempre accompagnato”

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Davide Enia: solo il sacro sconfigge la violenza

13 giugno 2023

Nella notte tra sabato 10 giugno e domenica 11 giugno, è andato in scena il "Eleusi. Dittico sul Sacro" di Davide Enia, una performance suddivisa in due momenti diversi: nel primo, al Teatro Studio Melato, 30 gruppi dei Cori Lombardia mettono in scena le voci del sacro, mentre nel secondo, al Paolo Grassi, 21 performer ricordano le torture e gli omicidi commessi dai nazifascisti a danno dei partigiani. Lo spettacolo chiude la stagione del Piccolo Teatro

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Da Boves in Baviera le reliquie dei sacerdoti vittime dei nazisti

08 maggio 2023

I resti di don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, i due sacerdoti martiri della prima strage nazista in Italia dopo l’Armistizio, traslate dalla cittadina alle porte di Cuneo a Schondorf, paese dov'è sepolto l'ufficiale delle SS Joachim Peiper che compì l’eccidio del 1943 in cui morirono 24 persone, tra cui i due preti. Il vescovo di Ausburg Meier: «Questo gesto è un incoraggiamento per sostenere la pace tra i nostri Paesi e a livello internazionale e favorire la riconciliazione»

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I giorni della memoria

27 gennaio 2022

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente al mondo l'orrore del genocidio nazifascista; in occasione del Giorno della Memoria, History Channel (canale 411 di Sky) dedica quattro serate speciali alla tragedia che ha segnato per sempre la nostra storia. Si comincia Giovedì 27 gennaio alle 21.00 con 24 ore ad Auschwitz, il racconto di una giornata tipo nella "fabbrica della morte" basato su un documento conservato nel Centro israeliano per la memoria dell'Olocausto Yad Vashem, l'“Album di Auschwitz”; una raccolta di 200 fotografie scattate dal fotografo ufficiale del campo, il sergente Bernhard Walter, alla fine del maggio 1944, per catturare la routine degli omicidi di massa nel cosiddetto campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

Venerdì 28 Gennaio alle 21.00 sarà la volta di Sindrome K - Il virus che salvò gli ebrei. Il film racconta un episodio di luce nella tragica vicenda degli ebrei romani dopo il rastrellamento del ghetto nel ’43; tre medici dell’Ospedale Fatebenefratelli sull’IsolaTiberina con scartoffie e sintomi falsi convinsero i generali nazisti alle porte dell'ospedale che gli ebrei ricoverati erano stati infettati da una malattia mortale e altamente contagiosa che i medici chiamavano Sindrome K, salvando così la vita a molte famiglie destinate alla deportazione e alla morte.

Da Giovedì 27 a Sabato 29 Gennaio alle 21.50 Gli schiavi di Hitler, la prima serie di documentari dedicata al lavoro forzato, esamina il sistema che ha coinvolto 13 milioni di lavoratori, organizzato dal regime. In un primo momento utilizzato per umiliare gli oppositori politici dei nazisti, i prigionieri ordinari e i cosiddetti "asociali" (compresi ebrei, sinti e rom), nel tempo, il lavoro forzato ha sostenuto l'economia di guerra, dispiegato su scala gigantesca, anche dall'industria privata. Dopo la guerra, il destino dei lavoratori forzati fu negato e nascosto e la compensazione è rimasta in gran parte simbolica o non è stata riconosciuta. La programmazione si chiude con “Diario di un nazista buono Domenica 30 Gennaio alle 21.50.

Questo film racconta la storia di Wilm Hosenfeld, un ufficiale nazista che, dopo essere stato testimone oculare del percorso dei crimini di Hitler, ha deciso di opporsi a modo suo, salvando le vittime dell'oppressione nazista ogni volta che se ne presentava l'opportunità, a rischio della propria vita. Una sessantina di persone sono sopravvissute alla guerra grazie a Wilm Hosenfeld, ma è stato solo di recente che il memoriale israeliano dell'Olocausto Yad Vashem lo ha riconosciuto come un "Giusto tra le nazioni", e anche allora, solo per aver salvato Wladyslaw Szpilman, la cui storia è stata raccontata nel film Il pianista di Roman Polanski. Catturato dai sovietici negli ultimi giorni della guerra, Hosenfeld subì brutali torture e morì in un campo di prigionia di Stalingrado nel 1952. La sua voce sopravvive in un agghiacciante diario personale che mantenne per tutta la guerra e nelle lettere che ha scritto alla moglie, che offrono un resoconto del suo crescente disgusto per il regime nazista.

Per informazioni: MNcomm: Marilena D’Asdia marilena.dasdia@mncomm.it – 3423186664

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Giornata della memoria, parla l'ambasciatore Raphael Schutz

27 gennaio 2022

In occasione della Giornata della Memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto abbiamo raccolto una dichiarazione di Raphael Schutz, ambasciatore di Israele presso la Santa Sede: «La memoria ci insegna questo, che far parte delle cosiddette culture avanzate non ci rendono immuni da atrocità terribili»

Blog Post

«Anziani inutili per la nostra società? Siamo a un passo da Auschwitz»

13 novembre 2020

«Alla radio ho sentito il messaggio di un "signore" che, riprendendo la proposta di un qualche infelice di obbligare gli ultrasessantacinquenni al lockdown, diceva che tanto "questi non producono niente per la società".  Dobbiamo sapere che alla fine del percorso c’è Hitler...» Leggi la risposta di don Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana

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