"Esortazione "Amoris Laetitia" è un testo molto lungo, ma non è di difficile lettura. E' diviso in 325 paragrafi, alcuni sono la trascrizione esatta delle decisioni dei due Sinodi, segno che Bergoglio ha ha apprezzato il metodo e le questioni sollevate. Definisce il dibattito del Sinodo e le sue risultanze "prezioso poliedro" costituito da "legittime preoccupazioni e da domande oneste e sincere". Altri paragrafi contengono "analisi del Papa della situazione attuale delle famiglie, con indicazioni pratiche per affrontarle, tenendo, scrive " i piedi per terra".
Dal"Esortazione scaturisce una sorta di decalogo o vademecum per migliorare la vita familiare e di coppia. Il Papa invita gli sposi a baciarsi, spiega come bisogna trattare i figli con la correzione e a volte, se è il caso, con la sanzione, invita a non controllare sempre "altro "per evitare che sfugga dalle nostre braccia", amarlo "come è e come può", perché ""amore convive con "imperfezione" e sa stare anche "in silenzio davanti ai limiti della persona amata". Spiega che "amore va coltivato e cita la Bibbia, il libro del Siracide, quando invita: "Regala e accetta regali e divertiti". C’è un accenno sorprendente anche alla gioia per il cibo ben fatto in famiglia, nel quale indica come esempio la generosa cuoca del film Il pranzo di Babette, che in questo modo entra nel Magistero della Chiesa. Ripropone più volte le tre parole chiave di ogni relazione, che ha più volte indicato in questi anni di pontificato: "Permesso, grazie, scusa".
Spiega che il segreto di ogni coppia e di ogni famiglia sta nel dialogo, esercizio che richiede "un lungo e impegnativo tirocinio": "Molte volte uno dei coniugi non ha bisogno di una soluzione ai suoi problemi, ma di essere ascoltato". Chiede di avere "ampiezza mentale" e non "rinchiudersi con ossessione in poche idee", oltre alla capacità di "modificare e completare le proprie opinioni": "E’ possibile che dal mio pensiero e dal pensiero del"altro possa emergere una nuova sintesi che arricchisca entrambi". Invita al" "astuzia" per capire prima cosa non va, per riconoscere "le interferenze", spesso stupide: "Molte discussioni nella coppia non sono per questioni molto gravi". Richiama i cristiani a non rinunciare a difendere il matrimonio per "essere alla moda" e denuncia la "cultura individualistica", "la fuga dal"impegni, la "chiusura nelle comodità", ""arroganza", la libertà male intesa se serve per proteggere solo se stessi e trasforma "i cittadini in clienti che pretendono soltanto la prestazioni di servizi" senza dare nulla in cambio alla società. Spiega che il lavoro stabile è importante per le famiglie e per i giovani, ma che non bisogna aspettare ad essere ricchi per sposarsi e programmare costose cerimonie, anzi chiede ai cristiani di dare esempi diversi, di essere "flessibili", di "liberarsi dal"obbligo di essere uguali".
Ad un certo punto si rivolge direttamente ai fidanzati: "Cari fidanzati, abbiate il coraggio di essere differenti, non lasciatevi divorare dalla società del consumo e del"apparenza, siate capaci di scegliere un festeggiamento sobrio e semplice". Ma ha una parola anche per la comunità cristiana che deve "aiutare a far sì che questa priorità diventi la normalità e non "eccezione". Spesso, rimarca, in certi Paesi è considerato come "un lusso" per le condizioni sociali "così che la miseria materiale spinge a vivere unioni di fatto". Queste ultime sono parole del documento finale del Sinodo e si riferiscono soprattutto a situazione africane.
Parla di sesso nel capitolo dedicato al" "amore appassionato" e alla "dimensione erotica del"amore", rilevando che il "bisogno sessuale degli sposi non è oggetto di disprezzo" e non va messo "in questione quel bisogno". Osserva, citando Benedetto XVI, che, "seppur non sono mancati nel cristianesimo esagerazioni o ascetismi deviati,"insegnamento ufficiale della Chiesa, fedele alle Sacre Scritture non ha rifiutato "eros come tale, ma ha dichiarato guerra al suo stravolgimento distruttore".
Rileva che è sbagliato, come fanno alcune correnti spirituali, "eliminare il desiderio per liberarsi dal dolore". Invita la Chiesa ad una "salutare reazione di autocritica" per aver spesso presentato il matrimonio in modo tale che il suo fine unitivo" abbia un "accento quasi esclusivo posto sul dovere della procreazione" e anche per aver presentato un "ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito", con una "idealizzazione eccessiva", lontana "dalla situazione reale delle famiglie e delle coppie".
Aggiunge, citando "insegnamento di Giovanni Paolo II, che non è vero che la Chiesa tollera il sesso solo per la procreazione e che ""educazione delle passioni e della sessualità" non pregiudica "la spontaneità del"amore sessuato": "In nessun modo possiamo intendere la dimensione erotica del"amore come un male permesso o come un peso da sopportare per il bene della famiglia". Ribadisce che "per molto tempo" si è insistito su "questioni dottrinali bioetiche e morali, senza motivare "apertura alla grazia".
Sul piano sociale papa Francesco critica la mancanza di politiche familiari da parte di molti Stati, denuncia la violenza sulle donne e la mancanza di diritti pari a quelli degli uomini, anche nel lavoro. Ammette che per quanto sono stati fatti passi in avanti sui diritti delle donne "c’è ancora molto da crescere in molti Paesi": "La vergognosa violenza che a volte si usa nei confronti delle donne, i maltrattamenti familiari e varie forme di schiavitù, non costituiscono una dimostrazione di forza mascolina, bensì un codardo degrado".
Accenna anche alla violenza sessuale sui bambini "ancora più scandalosa" quando avviene in luoghi dove dovrebbero essere protetti come in famiglia, nella scuola e nella Chiesa. Molti paragrafi sono dedicati al"accoglienza dei migranti, dei disabili, degli anziani, ampie sottolineature vi sono sul ruolo dei nonni, sul"educazione dei figli, anche sul piano del"educazione sessuale. C’è la condanna delle leggi sul"aborto, "invito al"obiezione di coscienza, la messa in guardia ad equiparare unioni di fatto comprese quelle omosessuali al matrimonio, la condanna delle teorie del "gender" come "pensiero unico" nel" "educazione dei bambini" e la richiesta a "non cadere nel peccato di sostituirsi al Creatore": "Siamo creature, non siamo onnipotenti".
Un capitolo è dedicato alle prospettive pastorali. Francesco rileva che "non basta inserire una generica preoccupazione per la famiglia nei grandi progetti pastorali", né si tratta solo di "presentare una normativa". Bergoglio riprende le indicazioni del Sinodo sui corsi prematrimoniali da rivedere, su una più adeguata preparazione dei sacerdoti e dei seminaristi ("Ai ministri ordinati manca spesso una formazione adeguata per trattare i complessi problemi attuali delle famiglie") Chiede maggiore "creatività" tenendo conto dei "validi contributi della pastorale popolare": "Per fare un semplice esempio ricordo il giorno di San Valentino che in alcuni Paesi è sfruttato meglio dai commercianti che non dalla creatività dei Pastori".
Sulla questione più attesa almeno dal punto di vista mediatico e cioè le coppie cosiddette irregolari e la comunione ai divorziati risposati non vi è nel"Esortazione alcun cambio della dottrina e nemmeno delle disposizioni canoniche. Lo dice il Papa precisando tuttavia che "ciò non impedisce che esitano modi diversi di interpretare alcuni aspetti della dottrina o alcune conseguenze che da essa derivano". Poi il Papa spiega che "non tutte le discussioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte con interventi del Magistero". Questa è la chiave e il criterio con il quale affrontare i problemi è il "discernimento": "Il discernimento deve aiutare a trovare le strade possibili di risposta a Dio e di crescita attraverso i limiti". In una nota, la numero 351, Bergoglio spiega che "in certi casi potrebbe essere anche l'aiuto dei sacramenti". Il discernimento va fatto caso per caso, ma senza che esso diventi norma generale altrimenti si arriverebbe a codificare una "casistica insopportabile".
Il Papa nel"Esortazione aderisce a quanto ha stabilito il Sinodo sulla valutazione caso per caso da parte del sacerdote "in foro interno", cioè in dialogo con la coscienza di ogni singola persona. La premessa del papa è che "non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta irregolare vivano in stato di peccato mortale, privi della grazia santificante". "altro criterio è la misericordia. Bergoglio ripete che il Vangelo chiede di non condannare e non giudicare nessuno e di evitare giudizi "troppo duri e impazienti". Ripropone una riflessione che ha già fatto molte volte di non diventare "controllori della grazia", ma "facilitatori", perché "la Chiesa non è una dogana". Denuncia che spesso si pongono "tante condizioni alla misericordia" che viene "svuotata di senso concreto e di significato reale". Questo, commenta, è "il modo peggiore di annacquare il Vangelo".
Dunque il Papa non chiude nulla, ma considera la vicenda come un processo aperto dai due Sinodi che nemmeno "Esortazione esaurisce, ma lascia libera la discussione sulle nuovi prassi pastorali attorno al matrimonio e alla famiglia. Il cammino dovrà servire per capire ciò che ostacola una più piena partecipazione alla vita della Chiesa, non solo dei divorziarti risposati, ma di tutti, e quali passi si devono fare per farla crescere. La logica è quella del" "integrazione", sulla base del discernimento del sacerdote come membro della comunità e dopo una "ricerca sincera" e atteggiamenti di "umiltà" delle persone coinvolte. Questa scelta, che è del Sinodo confermata dal Papa nel"Esortazione, è strategica perché non definisce il perimetro di una sorta di pastorale speciale per alcuni, ma libera e fa volare la logica del Vangelo, cioè "di quanto Gesù offre al"essere umano". Scrive il Papa: "Oggi più importante di una pastorale dei fallimenti è lo sforzo pastorale per consolidare i matrimoni e così prevenire le rotture".