Il cammino delle "100 Torri".
Un documento di enorme rilevanza che consentirà di rafforzare la collaborazione tra la Regione Sardegna e la Chiesa sarda con l’intento di promuovere i cammini di valenza religiosa, le destinazioni di pellegrinaggio, i luoghi dello spirito e, più in generale, tutte le manifestazioni di carattere nazionale o internazionale sul tema del turismo culturale-religioso. Il protocollo d’intesa porta la firma di monsignor Antonello Mura, presidente della Conferenza episcopale sarda, e Gianni Chessa, assessore regionale del Turismo.
«La Chiesa sarda», ha spiegato monsignor Mura in conferenza stampa, «intende incoraggiare e accompagnare la valorizzazione delle vie percorse nel corso dei tempi dai pellegrini e segnate da una profonda radice cristiana e identitaria, favorendo un nuovo processo di crescita umana, cristiana e culturale-sociale». Nel documento si stabilisce che le iniziative e i progetti rientranti in questa collaborazione fanno parte di una più ampia e condivisa strategia di promozione istituzionale del territorio regionale e delle sue eccellenze, da mettere in atto anche attraverso il coinvolgimento della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. L’azione, da implementare attraverso percorsi di formazione mirati, consentirà alle singole Diocesi di acquisire le necessarie ed opportune competenze umane e professionali affinché possa essere garantita al progetto complessivo del turismo culturale-religioso una offerta qualificata e autentica sugli aspetti attinenti la religiosità e spiritualità.
Le singole Diocesi, da parte loro, saranno chiamate a indicare figure specializzate sul tema con il coordinamento decisivo e deliberante della Conferenza episcopale sarda. Non semplici guide turistiche ma figure in grado di interagire, accogliere, affiancare e supportare operatori del segmento turismo in esame. Entro breve tempo la Ces (Conferenza episcopale sarda) e l’Assessorato regionale al Turismo lanceranno un’apposita “cabina di regia” per sostenere l’implementazione generale del progetto. Lo strumento, di natura istituzionale, potrà coinvolgere organismi in grado di rappresentare le specifiche progettualità e territori.
OTTO ITINERARI, 3.200 CHILOMETRI, 230 COMUNI
Su esempio di quello di Santiago di Compostela, saranno principalmente “i cammini”, ma non solo, lo strumento di valorizzazione del patrimonio religioso e identitario della Sardegna. Un percorso lungo ormai dieci anni fatto di confronti e sperimentazioni tra Chiesa sarda e Regione, che ha visto già dal 2015 l'istituzione formale da parte della Regione di un formale “Registro dei Cammini”.
In totale al momento i Cammini presenti nel registro sono 7 ( l'ottavo è atteso a breve), coinvolgono ben 230 Comuni sardi, (su 377 totali) per un totale di 3.200 chilonetri. Dal pellegrinaggio di papa Francesco in Sardegna per Nostra Signora di Bonaria, a quello di minerario di Santa Barbara, nella provincia di Carbonia-Iglesias (patrona dei minatori), il cammino di San Giorgio (vescovo) di Suelli, partendo da Cagliari, attraversa le colline del Parteolla e della Trexenta ed entra nelle aree montane interne dell’Ogliastra, della Barbagia orientale e dei Supramontes; il cammino di Santu Jacu attraversa tutta l’isola ripercorrendo gli antichi luoghi di culto di San Giacomo; quello di Sant'Efisio, legato al rito dello scioglimento del voto e della festa del patrono di Cagliari; un sesto cammino legato alle località di Laconi, Gesturi, Galtellì, Dorgali, Orgosolo, Luogosanto. Infine, il settimo un percorso, “Itinerario dei martiri” che si snoda attraverso i luoghi legati al culto dei martiri in quanto località dove gli stessi subirono il martirio o vissero o in cui furono rinvenute le reliquie (Sant’Antioco, Cagliari, Pula, Santa Giusta, Porto Torres, Olbia, Decimomannu, Cuglieri, Ghilarza, Fordongianus, Sestu, Serrenti).
IN ARRIVO LE 100 “TORRI”
Ancora in fase di riconoscimento, che conivolge anche la chiesa paleocristiana di San Giovanni di Sinis, nell'oristanese, e che dovrebbe divenire l'ottavo camino, è quello denominato: “100 Torri”.Suddiviso in otto vie che regalano storie e racconti legati ai monumenti eretti sotto la dominazione spagnola a difesa delle coste. «L'accordo firmato è indubbiamente un fatto molto positivo», dichiara Nicola Melis, ideatore del Cammino 100 Torri. La Sardegna vanta ben 941 feste religiose all'anno (20 % dell'intera Italia), 107 santuari, un rilevante patrimonio in parte sconosciuto tra beni architettonici e chiese campestri. Il turismo religioso dunque, anche con questo accordo, oggi più che mai si avvia a diventare parte integrante dell'economia della Sardegna.