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mercoledì 11 settembre 2024
 
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Credere

Campioni di fede, anche nelle avversità

03/02/2022  Hanno fatto riflettere le parole della campionessa Sofia Goggia dopo l’incidente in pista che mette in forse la sua partecipazione alle Olimpiadi invernali. Una reazione all’insegna della fiducia in Dio

Cari amici lettori, si dice “vita da campioni”, immaginando una sfilza di successi e allori, ma sappiamo anche che comporta incidenti di percorso, battute d’arresto, delusioni e sconfitte, che non sempre è facile da accettare anche per chi è “campione”. Anzi forse di più, perché ci sono davanti traguardi, sogni da realizzare, titoli agognati da conquistare. Abbiamo tutti davanti agli occhi qualche scena di “disperazione” di atleti famosi di fronte a uno smacco, un incidente, una sconfitta.

Risalta dunque ancor più la reazione della campionessa olimpionica di sci Sofia Goggia, che lo scorso 23 gennaio è caduta durante il “supergigante” di Cortina d’Ampezzo valido per la Coppa del mondo, incidente che le ha causato una distorsione al ginocchio sinistro e una lesione parziale del legamento crociato e che mette in forse la sua partecipazione alle prossime Olimpiadi invernali. «Se questo è il piano che Dio ha per me, altro non posso fare che spalancare le braccia, accoglierlo e accettarlo», ha scritto sui social poco dopo. Quello che per altri sarebbe una “disgrazia”, una “sfortuna”, o una “maledizione”, Goggia lo legge invece nella prospettiva della fede in Dio. Di un Dio che è Padre sempre, sempre ci è vicino e vuole il nostro bene: qualunque cosa ci accada, non siamo soli in balìa delle nostre delusioni. Riconoscere la presenza nascosta di Dio che accompagna comunque le nostre vicende: questo è un atto di fede in Dio, che accoglie positivamente dalle sue mani quello che “càpita” e sa abbandonarsi a un “disegno superiore” con fiducia. Una bella testimonianza e un bell’insegnamento anche per noi, per reagire agli smacchi e alle avversità della vita.

Tante volte la nostra reazione istintiva (e magari anche quella successiva, più a mente fredda) è «questa non ci voleva proprio!», con un rifiuto della realtà che a volte fa più male della stessa realtà dolorosa che dobbiamo affrontare. La certezza invece che Dio misteriosamente è presente, è accanto a noi anche nelle ore più dolorose, ci aiuta a cambiare prospettiva sulla realtà: ad accoglierla e attraversarla sapendo che non siamo soli. Un atteggiamento che non è diverso dallo sguardo carico di speranza e fiducia di san Paolo, quando di fronte all’esperienza della realtà segnata dalla sofferenza anche per i credenti esclama: «Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno». Perché «se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Romani 8,28.31). Fiducia in Dio, speranza, resilienza, volontà di ricominciare: parole di cui abbiamo bisogno più che mai anche noi oggi.

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