Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 23 marzo 2025
 
chiedilo a credere
 

Come fare quando non c'è tempo per pregare?

13/01/2022  Fissiamo un tempo per pregare, facciamo ordine nella nostra vita

Nelle vacanze di Natale c’è finalmente un po’ di tempo per fermarsi e provare anche a dedicare qualche momento più lungo alla preghiera. Poi però ricomincia la corsa quotidiana. Diverse persone mi chiedono come portare la preghiera nella vita di tutti i giorni. Mi stupisce il fatto che spesso siano delle religiose o dei religiosi a porre questa domanda. Di solito si sceglie la vita religiosa proprio per dedicarsi di più alla relazione con Dio, eppure è sempre più frequente che proprio nella vita consacrata non ci sia più tempo sufficiente per la preghiera! Siamo presi tra mille attività e impegni. Alcuni mi chiedono poi se vada bene lo stesso offrire le proprie attività al Signore: «Lo faccio per Te! Lo faccio stando in comunione con Te!».

Direi che l’intenzione è buona, ma non può sostituire il tempo della preghiera! A lungo andare, se viviamo così, viene meno il carburante, non avremo più l’energia spirituale e resteremo fermi, la relazione con Dio ne risentirà. Il primo suggerimento è provare a mettere ordine nella propria vita: provare cioè a vedere se, rinunciando a qualcosa o sistemando meglio il proprio orario, non sia possibile individuare un tempo fisso e significativo da dedicare alla preghiera. È importante che sia un tempo fisso, altrimenti facilmente ce ne dimenticheremo e verrà occupato da altro. Un secondo suggerimento, soprattutto qualora non fosse possibile riformulare il proprio orario, può essere quello di introdurre una breve preghiera di alcuni minuti durante la giornata, utilizzando lo schema dell’esame di coscienza.

Posso cominciare col chiedermi dove ho visto le tracce della presenza del Signore nelle ore appena trascorse. Mi chiedo come ho reagito io, quando sono stato spinto verso il bene, quando sono stato spinto verso il male, e magari provo anche a individuare quale ne è stata la causa; provo infine a determinare un piccolo impegno per continuare la giornata. In questo modo riusciamo a tenere viva la relazione con il Signore e a prendere consapevolezza della sua presenza nella nostra vita. È una forma di preghiera che non richiede né molto tempo né particolari strumenti, per cui possiamo farla in qualunque situazione. È una preghiera che ci aiuta a progredire e a trovare occasioni di conversione.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo