Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 27 aprile 2025
 
Chiedilo a Credere
 
Credere

Come migliorare il mio modo di stare con le persone?

27/07/2023  A volte dobbiamo riconoscere che non siamo in grado di affrontare certe problematiche e proprio perché abbiamo una particolare responsabilità, a cui non possiamo sottrarci, sarebbe utile dotarci di alcuni strumenti che hanno lo scopo di aiutare innanzitutto noi stessi a conoscerci e a entrare in contatto con quello che si muove in noi.

Tutti coloro che, per il servizio che svolgono, sono chiamati ad accompagnare in qualche modo gli altri e a cercare di comprendere come stare loro accanto, conoscono bene le difficoltà, i dubbi e a volte i sensi di colpa o d’impotenza che possono emergere.

Penso per esempio ai sacerdoti – che si trovano a gestire richieste molto diversificate, domande di aiuto materiale o semplicemente di ascolto –, i quali devono affrontare molte volte i conflitti nella comunità e assumere una funzione di mediazione, ma penso anche a tutti coloro che sono coinvolti nel mondo del volontariato che devono discernere e valutare la domanda di coloro che chiedono aiuto, e penso anche agli insegnanti che si trovano ad ascoltare il malessere degli alunni e nel contempo devono interagire con le famiglie.

Non siamo tutti esperti di dinamiche umane e molte volte dobbiamo anche riconoscere che non siamo in grado di affrontare certe problematiche. È anche vero però che proprio perché abbiamo una particolare responsabilità, a cui non possiamo sottrarci, sarebbe utile dotarci di alcuni strumenti che hanno lo scopo di aiutare innanzitutto noi stessi a conoscerci e a entrare in contatto con quello che si muove in noi, dai i nostri punti deboli alle nostre irritazioni, e alle risorse che possiamo mettere in gioco.

Possiamo inoltre sviluppare alcune abilità che ci aiutano a comunicare per esempio in modo più assertivo e a saper leggere meglio la richiesta, a volte implicita, di chi si rivolge a noi. Proprio per questo motivo, penso che sarebbe molto utile se, coloro che sono chiamati a un particolare servizio incentrato sulla relazione con l’altro, provassero ad approfondire quello che, con termine inglese, si chiama counselling, che potremmo tradurre come capacità di prendersi cura della relazione.

È bene chiarire che il counsellor non è uno psicoterapeuta, perché non interviene in situazioni di patologia e non offre una terapia. Il counsellor è una persona che ha studiato e si è esercitata per lavorare sulla relazione, per aiutare la persona, interpretando la sua domanda, aiutandola a prendere consapevolezza dei suoi punti di forza, accompagnandola nell’attuazione di un cammino che la aiuti a migliorare nel suo presente.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo