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martedì 17 settembre 2024
 
PALERMO
 

Covid: 125 positivi, le Missioni di Biagio Conte diventano "zona rossa"

23/09/2020  Effettuati finora 422 tamponi tra ospiti e personale. Vertice tra Comune, autorità sanitarie e Protezione Civile per stabilire un piano di assistenza. Criticità soprattutto nella sede di via Decollati. Continua, pur tra cautele senpre più rigorose, la vita di preghiera e di carità. Un video messaggio di fra Biagio: "Non perdiamo la speranza"

I cancelli, per la prima volta dopo il lockdown, sono sbarrati. Fuori dalle sedi della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte a Palermo, agenti della Polizia e uomini dell’Arma presidiano l’area mentre all’interno la tensione inizia a farsi sentire. Le quattro sedi fondate dal frate missionario per accogliere gli ultimi, sono state dichiarate “zona rossa”. Tutti gli occupanti -  ospiti, personale e volontari - sono stati sottoposti a tampone e l’esito mette paura: 125 positivi finora su un totale di 422 tamponi effettuati. Fra i positivi anche alcuni missionari e personale e volontari esterni alla Missione. Ma non tutti i tamponi sono stati ancora processati e la situazione all’interno si fa sempre più tesa. “È inutile negarlo – dice Riccardo Rossi, 52 anni, il portavoce della Missione, al momento negativo al virus – c’è preoccupazione e c’è nervosismo. La maggior parte degli ospiti risultati positivi sono asintomatici e non capiscono cosa sta accadendo. Ieri parlavo con un ragazzo della Somalia e lui davvero non si dà pace: con l’Ebola si muore ed è grave, continua a ripetere, ma noi non abbiamo niente, stiamo bene, perché ci tengono qui…”.

Di certo c’è che nell’ultima settimana tutto è cambiato. Prima i due casi gravi di polmonite tra gli ospiti della missione rivelatesi Covid 19, poi anche fra Giovanni trasportato in condizioni gravi all’ospedale e per fortuna adesso fuori pericolo. Poi un altro giovane missionario… E poi tutto il resto: l’istituzione della zona rossa dalla mezzanotte di sabato, l’arrivo del personale sanitario e delle forze dell’Ordine. Le porte chiuse: chi veniva a lavorare all’interno della missione non può più entrare. Le cucine come tutte le altre attività sono ferme. E ieri, all’ora di pranzo è scattata la protesta di alcuni ospiti che hanno gettato i piatti di pasta sugli agenti in tenuta antisommossa. “In Missione si cucina ogni giorno: un primo e un secondo per chi non ha niente e qui trova conforto e riparo– dice Rossi – Adesso i pasti arrivano dall’esterno, dalla Caritas e dal Comune, solo un primo, e ieri la tensione è scoppiata…”. E c’è stata anche preoccupazione per una colonna di fumo che si alzata da due pantaloni e un pezzo di plastica dati alle fiamme.

 

La situazione più grave è in via Decollati dove papa Francesco ha voluto pranzare e sostare durante la sua visita a Palermo, nel 2018, per le commemorazioni del beato Pino Puglisi, a 25 anni dall’uccisione. È qui, una vasta area che si apre sotto il ponte della Ferrovia nella zona Sud di Palermo che si conta il maggior numero di positivi. In via Archirafi e nelle altre due sedi - a Villa Florio con 30 ospiti, e alla Missione femminile dove vivono in 60 tra donne e bambini – il bollettino dell’Asp registra solo 7 casi.

“Il Comune, l’Asp e la Protezione Civile – racconta Rossi - stanno predisponendo un piano per garantire la separazione tra positivi e non. Non è semplice, però. La vita all’interno della missione è comunitaria: si dorme insieme e si mangia insieme. C’è un piano di intervento che cercheremo di capire…”, dice. Una trentina di ospiti di via Decollati dove anche Rossi, vive, sono già stati trasferiti al Covid Hotel regionale, sempre a Palermo. E ieri notte anche gli ultimi quattro pazienti con altre patologie a rischio sono stati trasferiti.

La giornata è scandita dalla preghiera: “Messe e Lodi, come sempre”, dice Rossi.  E dal dialogo: “L’Asp e le forze dell’Ordine stanno lavorando tantissimo – dice  - Ora stanno arrivando anche alcuni mediatori linguistici per riuscire a comunicare meglio con gli ospiti migranti e provare a spiegare loro la gravità di questo virus. Una gravità di cui in tanti non si rendono conto. La cosa fondamentale – aggiunge - è non perdere la carità, anche perché i poveri che prendono il virus perdono il lavoro in nero che hanno e si sentono disperati…”.

Per chi era fuori per lavori stagionali il Comune sta allestendo una zona di accoglienza. A tutti, Biagio Conte giunto ad Edimburgo dopo un lungo pellegrinaggio, ha voluto inviare un video messaggio: “Fratel Biagio vi è vicino”, dice. E sottolinea l’importanza, ancor più in questo momento, di aiutare il prossimo: “Non facciamoci prendere dallo sconforto a causa della pandemia, non chiudiamoci e, ancor peggio, non giustifichiamoci dimenticando di fare opere di solidarietà, non aiutando il nostro prossimo. … Non perdiamo la speranza”.

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Fratel Biagio Conte, l'appello dopo i contagi nella Missione Speranza e Carità di Palermo
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