Perché non possiamo dirci cristiani senza essere
anche mariani? E qual è l’importanza di Maria nelle altre due grandi
religioni monoteiste, l’ebraismo e l’Islam. Lo abbiamo chiesto don Andrea Pacini, teologo ed esperto di dialogo interreligioso.
“Maria è una figura fondamentale nel cristianesimo perché quando
professiamo la nostra fede in Gesù Cristo incarnazione di Dio non
possiamo non far riferimento a colei che ha accolto la proposta di Dio
di diventare madre di Suo Figlio”.
-Che ruolo ha Maria nei confronti dei credenti?
“ In primo luogo è un modello di fede. La sua maternità non si è
compiuta con l’Annunciazione, ma con l’aver concretamente esercitato il
suo ruolo materno nei confronti di Gesù . E la sua fede è stata
continuamente sollecitata ad aprirsi dalla comprensione dell’identità
più profonda di Suo Figlio. Non a caso il teologo von Balthasar dice che
il sì dell’Annunciazione trova il suo compimento nel sì che Maria
pronuncia sotto la Croce. E’ quindi un esempio per ogni credente a
vivere una fede che sia disposta a crescere e ad accettare anche le
novità, a volte anche contraddittorie, dolorose, che il Signore pone
alle nostre vite. Bisogna quindi evitare di pensare a Maria come a una
donna che aveva già capito tutto fin dall’inizio. Il Vangelo non ci dice
questo. Il secondo ruolo di Maria è quello di intercessione fra noi e
Dio: essendo madre di Cristo, diventa madre anche di tutti noi e quindi
ci avvicina a Lui attraverso la preghiera”.
- Esistono anche forme di devozione “distorta” che portano a
mettere Maria e Gesù sullo stesso piano se non addirittura su un piano
superiore?
«E’ vero che nella devozione e, qualche volta, anche nella teologia
cattolica ci sono dei rischi in questo senso. Ma il Concilio Vaticano
II è chiarissimo: non si può parlare di “corredenzione” da parte di
Maria. L’unico mediatore salvifico tra Dio e gli uomini è Gesù Cristo».
- Passiamo al rapporto tra Maria e le altre due grandi religioni monoteiste, l’ebraismo e l’Islam.
«Nell’ebraismo assistiamo a un rinnovato interesse nei confronti di
Gesù, considerato ovviamente solo come figura storica, che ha portato di
riflesso anche a una maggiore considerazione nei confronti della sua
famiglia e quindi di sua madre Maria. Si tratta quindi di un interesse
rivolto a un contesto molto limitato. Diverso è il caso dell’Islam, che
fatto propri, rielaborandoli, elementi delle altre due religioni che
l’hanno preceduto storicamente. Anche Maria trova posto nel Corano dove
si parla della nascita virginale del profeta Gesù. Detto questo, non
si può dire che all’interno dell’Islam “ufficiale” esista una devozione a
Maria perché l’unica devozione ammessa è verso Dio. Però esiste anche
un Islam più “popolare” , quello più legato alle confraternite, in cui
trova spazio anche una venerazione per Maria. Io stesso ho visto delle
donne musulmane in pellegrinaggio nel santuario mariano di Saydnaya, in
Siria, gestito dalla Chiesa ortodossa, soprattutto per chiedere la
grazia di una gravidanza”.