Cari amici lettori, il 1° settembre ricorre la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, occasione che per volere di papa Francesco ormai accompagna da qualche anno la Chiesa a riflettere sui temi green con uno sguardo cristiano.
Come tutte le ricorrenze, rischia un po’ di essere qualcosa su cui si sorvola e che poco incide nel vissuto della comunità cristiana. Mi ha colpito in proposito quello che mi ha raccontato un ventenne qualche giorno fa: a una sagra di un paesino dell’Emilia, dei volontari lo hanno avvicinato per invitarlo a visitare la mostra allestita per l’occasione sulla Laudato si’.
Una serie di pannelli ben fatti, con frasi dell’enciclica del Papa e immagini; i volontari gli raccontavano dell’entusiasmo per il tema e del loro rammarico a non poter fare di più come parrocchia, ad esempio indirizzandola a diventare ecosostenibile.
L’episodio mi ha fatto pensare: anche in una piccola parrocchia di paese c’è sensibilità e interesse per un tema la cui attualità è sotto gli occhi di tutti in questa estate “estrema”. Da una parte la disponibilità di queste persone a fare… e dall’altra la ritrosia dell’anziano parroco, che ha dato l’ok a organizzare la mostra, ma – stando al loro racconto – senza troppo entusiasmo...
Non si può generalizzare l’episodio, ma mi sembra che il tema ecologico in casa “nostra” potrebbe trovare più spazio. Innanzitutto in termini di riflessione cristiana: non si tratta solo di temi ambientali, ma di teologia della creazione.
Papa Francesco cita, nel suo Messaggio per la Giornata 2023, una frase di Benedetto XVI che coglie bene il punto: si tratta della necessità di «comprendere che Creazione e Redenzione sono inseparabili» e che «se non annunciamo Dio in questa sua totale grandezza – di Creatore di Redentore – togliamo valore anche alla Redenzione».
Sono temi insomma che possono dare spunto per meditare sul tema creazione, educando a uno sguardo contemplativo. Attraverso un tema di attualità c’è poi la possibilità di intercettare un interesse diffuso – penso soprattutto tra i giovani – e di declinarlo in chiave credente!
Ma l’approccio cristiano non si esaurisce nella riflessione: papa Francesco nel messaggio ci rilancia le domande che si erano poste quei volontari di cui parlavo prima: «Come possiamo contribuire al fiume potente della giustizia e della pace in questo tempo del creato? Cosa possiamo fare noi, soprattutto come Chiese cristiane, per risanare la nostra casa comune in modo che torni a pullulare di vita?».
Il Pontefice offre tre orientamenti: «Trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano la nostra società». Ripropone un tema che appartiene al vocabolario cristiano, la conversione, in relazione al tema ecologico (parla di «uso il più moderato possibile delle risorse, praticando una gioiosa sobrietà»), così come il tema della giustizia e la dimensione sociale del Vangelo (in relazione all’iniqua distribuzione delle risorse tra ricchi e poveri, tema proprio dei profeti biblici).
Qualche giorno fa ha anche annunciato che sta scrivendo una seconda parte della Laudato si’. Menti da illuminare, cuori da smuovere, mani da mettere all’opera: questa è spiritualità cristiana.