«Non ti do il pesce ma la canna da pesca e ti insegno a usarla perché tu possa pescare da solo». Nel corso degli anni questa è diventata la filosofia di molte realtà, profit e non profit, impegnate con progetti di responsabilità sociale e cooperazione nei Paesi del Terzo Mondo per combattere la malnutrizione. Comunque la si voglia vedere, infatti, la fame rimane un tema irrisolto sul tavolo dei dibattiti internazionali a ogni livello. Cefa - Il seme della solidarietà, oltre al proprio impegno quotidiano, ha organizzato un convegno per capire quali scenari si aprono sul fronte della collaborazione tra imprese cooperative e ong, insieme con Alleanza delle cooperative italiane (Aci). Con "Dal Seme al Cibo, il valore aggiunto della Cooperazione" si è voluto confermare la volontà del mondo del volontariato internazionale di suscitare esperienze di cooperazione internazionale neu Paesi meno avanzati che siano efficaci, durature e replicabili.
Dal canto suo, infatti, l'Aci promuove un sistema di produzione, trasformazione e distribuzione teso a rendere sostenibile il sistema agro-alimentare nazionale e internazionale. Il 2014, infatti, è l'Anno internazionale dell'agricoltura familiare e in questo senso urgono proposte nuove, in gradi di catalizzare energie, entusiasmi e risorse provenienti da tutte le realtà sensibili sul tema attraverso la realizzazione di partnership che coinvolgano imprese cooperative, organizzazione non governative di cooperazione internazionale e organizzazioni del terzo settore di solidarietà internazionale.
In questo senso merita qualche riflessione il progetto "Dal seme al cibo" per aiutare i contadini nel mondo grazie a una sorta di fondo comune di investimento in cui è possibile sottoscrivere delle quote da investire in specifici progetti agricoli "firmati" da Cefa. Secondo le stime fatte, nel 2050 nel mondo ci saranno 2 miliardi di abitanti in più; 20% in più di popolazione urbana; 100% in più del fabbisogno alimentare in termini di calorie; 110% in più del fabbisogno alimentare in termini di proteine. Occorrono quindi: + 800 milioni di ettari a coltura, ma per raggiungere un’"intensificazione sostenibile" bisogna ridurre a solo + 150 milioni di ettari il fabbisogno di nuove terre.
Le cooperative italiane, che si coinvolgeranno in questo ambizioso programma, potranno aiutare progetti diversi: chi si occupa di sementi, potrà aiutare CEFA nel progetto di diffusione sementi in Sud Sudan e Tunisia. Chi di trasformazione, potrà sostenere CEFA nei progetti di trasformazione delle materie prime, tipo arachidi e miele, in Kenya, oppure in Marocco con la produzione dell’olio. Chi si occupa di commercializzazione, aiuterà i campesinos dell'Ecuador a commercializzare i propri prodotti, chi di magazzini di stoccaggio sosterrà CEFA in Somalia dove si organizzano le famiglie contadine a creare silos, depositi e serbatoi per lo stoccaggio del cibo. Verrà quindi istituito un organo di vigilanza (gente di ACI) che controllerà sulla correttezza di CEFA nella gestione del fondo.