“Quando mi guardavo allo specchio non mi riconoscevo più…non ero io quella lì, mi sentivo uno schifo ma, soprattutto, ero di nuova sola”. Oggi Laura, nome di fantasia, ha 25 anni e, dopo un percorso di riabilitazione a San Patrignano, sta cominciando a riconciliarsi con la vita. Era arrivata a dormire in strada e a spacciare, ha anche rischiato di morire per overdose. Era stata arrestata più di una volta, non aveva più nessuna stima di se stessa, si considerava meno di niente. Eppure Laura non viene da una storia di degrado. Al contrario.
E’ cresciuta in una città del nord dove la qualità della vita è molto alta, i servizi più che efficienti e anche la sua famiglia è una famiglia quasi perfetta. Laura ha cercato di adeguarsi a questa perfezione, imponendosi un modello da perseguire ogni giorno. Una bambina sensibile e famelica d’affetto, poi un’adolescente più fragile forse della media delle compagne. La passione della danza, la ricerca del gruppo che poi s’infrange nei primi insuccessi scolastici e soprattutto in episodi di bullismo e di prevaricazione che la colgono disarmata. Laura si stanca di regole e modelli che comincia a sentire troppo lontani dalla sua portata. Trova finalmente un’amica che la inizia all’ hascisc e la porta ai primi rav. Ha 17 anni e cerca se stessa, s’impasticca e comincia a bere, sempre di più. In terza liceo viene bocciata, ma in qualche modo recupera e arriva al diploma. Per un po’ riesce a condurre una doppia vita, poi lo sballo prende il sopravvento. Tra alcool e eroina non si regge in piedi, i rapporti con la famiglia si deteriorano, finisce in strada. I suoi ne perdono le tracce, finché suo padre, dopo una ricerca che indoviniamo disperata, riesce a ritrovarla e la convince a entrare in comunità.
Il resto della storia, per fortuna, porta dritto a un lieto fine. In questi tre anni Laura ha seguito con successo tutte le tappe del percorso di recupero. I responsabili di San Patrignano ci confermano che le verifiche fino ad ora sono sempre andate a buon fine. Ha lavorato presso la struttura ospedaliera della comunità, in cucina e in lavanderia. Si è riconciliata con la famiglia, è potuta tornare a casa più di una volta e attualmente sta cercando lavoro. Ha solo 25 anni, forse tra pochi mesi la sua vita potrà ricominciare.