Don Michele Falabretti, 52 anni., responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana (Cei). In alto: un'immagine dell'oratorio estivo al Giambellino (Milano).
In tutta Italia oltre 8 mila oratori sono pronti ad accogliere circa 2,4 milioni di bambini e adolescenti da qui a tutto il mese di luglio, con attività che spaziano dallo sport al gioco e all’escursionismo, seguiti da 400 mila operatori. E le previsioni dicono che i numeri potrebbero tornare quelli di una volta, prima del Covid. Alla ripresa di questa importante esperienza educativa Famiglia Cristiana, nel numero 25, da in edicola da giovedì 16 giugno, dedica un’articolata inchiesta e la copertina. Dal Giambellino (Milano) a Ballarò (Palermo), da Sinalunga (Siena) a Lamezia Terme, da Treppo Carnico e da Sutrio (Udine) a Napoli e a Lecce, da Mirafiori Sud (Torino) a Roma e a Piazza Armerina (Enna), compiamo un lungo viaggio alla scoperta di cosa offrono i vari centri. Preghiera, escursioni in bicicletta, partite a calcio e a ping pong, visite a musei, ma anche accoglienza a cristiani perseguitati nei loro Paesi d’origine da cui sono dovuti fuggire, attività culturali e un istruttivo confronto con la natura nell’anno del Green deal e del Next generation Ue: il ventaglio delle iniziative è ricco e per alcuni aspetti originale. Segno di un’Italia che dopo tanti lockdown è felice di tornare all’aria aperta. Di stare finalmente insieme. E di ripartire. Anche se resta evidente il divario tra il Nord (dove si trovano il 50 per cento degli 8 mila oratori strutturati, mentre 3 mila sono al centro) e il Sud.
«Le parole chiave, quest’anno, sono fiducia e speranza», dice a Famiglia Cristiana Don Michele Falabretti, 52 anni, bergamasco, responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana (Cei). «Ci accingiamo a vivere una stagione decisamente più tranquilla», assicura .«Lo scorso anno il livello di ansia era altissimo, pari alla percezione che riuscire a fare le cose fosse impossibile. Oggi c’è più serenità, per la riapertura e per i vaccini, ma non solo. Gli oratori hanno dimostrato di non essere dei focolai. Cts e Governo hanno riconosciuto che i centri estivi non sono fonte di contagio. Detto questo invitiamo tutti a non abbassare la guardia e rimanere vigili su mascherine, distanziamenti, lavaggio frequente delle mani».