«La santità della nostra amata Rita passa per la sua umanità, come figlia, donna, moglie, madre e suora calata nel mondo e in relazione con l’altro. A conclusione della Festa a lei dedicata, voglio lanciare con forza un nuovo appello per la pace nel mondo, a partire dalle martoriate Ucraina e Terra Santa, ricordando che essa dipende proprio dalla salvaguardia della nostra umanità. Che passa dall’amore per il prossimo, attraverso l’empatia, la compassione, il rispetto reciproco, la solidarietà. Invito tutti a coltivare la cura dell’altro e il dialogo, con la consapevolezza che ogni vita è sacra. E che non esiste amore senza giustizia, né giustizia senza amore».
Così commenta Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, al termine dei festeggiamenti solenni della Santa umbra a Cascia (Perugia), che ha visto confluire nella cittadina migliaia di pellegrini da tutto il mondo, con il tutto esaurito nelle strutture ricettive. Gli eventi più partecipati sono stati il Solenne Pontificale, la Supplica e la Benedizione delle Rose, anche in diretta streaming sui canali Facebook, Instagram e Youtube del monastero, con la possibilità di essere rivisti.
SANTA RITA AGENTE DI PACE
Anche il Cardinale Robert F. Prevost osa, Prefetto del Dicastero dei Vescovi, nell’omelia del Solenne Pontificale, ha citato Santa Rita come esempio di pace, certo che arriverà se la chiederemo a Dio con la sua stessa fede.
«In questi tempi colpiti dalla violenza della guerra dove sembra che la rivalità e l’odio abbiano l’ultima parola, Santa Rita appare chiaramente come un’agente di autentica pace e riconciliazione» ha commentato. «A lei, che è riuscita a ottenere la riconciliazione tra la sua famiglia e quella del suo defunto marito, chiediamo, con la nostra preghiera, che ci aiuti ad avere il dono della pace nel mondo, specialmente in Medio Oriente, in Ucraina e in tanti posti dove il grido degli innocenti non viene ascoltato».
In considerazione del 2024 come l’Anno della Preghiera voluto da Papa Francesco, in preparazione al Giubileo del 2025, il Cardinale ha inoltre auspicato che Santa Rita ci aiuti «a riscoprire il valore del dialogo con Dio che è fondamentale nella vita spirituale», evidenziando come lei abbia vissuto «unita a Dio attraverso un dialogo orante costante con Lui non ridotto soltanto a momenti specifici della giornata, anzi ogni attività personale e comunitaria diventava un’occasione per innalzare l’anima al Signore».
LA CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI DELLA FONDAZIONE
Continua anche dopo la Festa la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi della Fondazione Santa Rita da Cascia, creata nel 2012 dalle monache agostiniane per rendere più strutturate le loro opere di solidarietà, in favore dei suoi progetti per i più fragili in Italia e nel mondo, tra cui quello con destinazione Cuzco, in Perù. Si vuole sostenere il completamento dei lavori dell’Auditorium “Beata Maria Teresa Fasce” dell'istituto educativo "San Agustin de Hipona" fondato dai missionari agostiniani nel 2012 nel distretto di San Jeronimo,
Chiunque voglia ancora sostenere la raccolta fondi, riceverà l'Ovunque di Santa Rita: il ciondolo a forma di cuore, su cui è incisa una rosa, e che conserva al suo interno l'immagine dell'amata Santa e la preghiera "Ovunque proteggimi". Per maggiori informazioni festadisantarita.org
Cardinale Robert F. Prevost osa, prefetto del Dicastero dei Vescovi mentre presiede il Solenne Pontificale
l'omelia del Cardinale Robert F. Prevost osa
Cari fratelli e sorelle.
È una grande gioia essere riuniti qui a Cascia come famiglia cristiana per celebrare la solennità di Santa Rita proprio nel luogo dove si santificò e lasciò l’esempio della sua vita come modello di carità e di mediatrice per la riconciliazione e la pace. Ringrazio S. E. Mons. Renato Boccardo per il cortese gesto di accoglienza nella sua chiesa particolare. Saluto e ringrazio il Priore Generale degli Agostiniani, P. Alejandro Moral, come anche le mie consorelle e i miei confratelli agostiniani.
Oggi è un giorno di grande festa perché celebriamo la santità di Dio che si è fatta visibile nella vita di Santa Rita. Lei, con l’aiuto della grazia di Dio, ha incarnato la fede, la speranza e la carità cristiana. Anche se sono passati tanti secoli da quando Lei abitava a Roccaporena, e successivamente presso il Monastero di Cascia, il suo messaggio ed esempio rimangono attuali per noi.
La Parola di Dio che la liturgia odierna offre alla nostra riflessione mette in evidenza alcune virtù che Santa Rita visse in modo superlativo ed eroico e che possiamo imitare nella quotidianità della fede. Santa Rita fu una donna di una grande fiducia in Dio che manifestava nella preghiera. Lei ha vissuto unita a Dio attraverso un dialogo orante costante con Lui non ridotto soltanto a momenti specifici della giornata, anzi ogni attività personale e comunitaria diventava un’occasione per innalzare l’anima al Signore. Papa Francesco ci ha invitato a vivere questo 2024 come l’Anno della Preghiera in preparazione al Giubileo del 2025, e Santa Rita ci aiuterà a riscoprire il valore del dialogo con Dio che è fondamentale nella vita spirituale. Tante volte chiederemo per noi e per gli altri; la nostra preghiera sarà un’intercessione per gli altri, ad esempio di Santa Rita che, unita a Cristo come il tralcio alla vite di cui parla il Vangelo di oggi (Gv 15,1-14), chiedeva per che i suoi figli non siano macchiati dalla vendetta a causa della morte del loro padre.
Nel libro dei Proverbi (Prov 2,1-15) ascoltiamo le parole che un padre rivolge al figlio. Sono consigli e insegnamenti perché il figlio impari la sapienza, conosca il Signore e abbia successo nella vita. Il testo che abbiamo sentito comincia con due belle parole “Figlio mio”. Dio parla attraverso le parole di un padre, attraverso i buoni consigli dei genitori. In questo modo, Santa Rita si presenta oggi come un bell’esempio di madre e sposa. Con un amore puro ha aiutato il marito Paolo a condurre una vita autenticamente cristiana, e ha mostrato anche ai due figli il cammino della fede. Questa è la missione degli sposi e dei genitori: mostrare con le parole ma soprattutto con l’esempio l’amore di Dio per il suo popolo che è l’amore di Cristo Sposo per la Chiesa, sua fedele Sposa; e riflettere come uno specchio la paternità di Dio verso i loro figli. I bambini conosceranno Dio come Padre nella cura, nella tenerezza e nell’amore dei loro genitori.
La famiglia è scuola di fede e lì si impara a conoscere e amare Dio. Inoltre, in questi tempi colpiti dalla violenza della guerra dove sembra che la rivalità e l’odio abbiano l’ultima parola, Santa Rita appare chiaramente come una agente di autentica pace e riconciliazione. A lei, che è riuscita a ottenere la riconciliazione tra la sua famiglia e quella del suo defunto marito, chiediamo, con la nostra preghiera, che ci aiuti ad avere il dono della pace nel mondo, specialmente in Medio Oriente, in Ucraina e in tanti posti dove il grido degli innocenti non viene ascoltato. Ma sappiamo che la pace esterna è frutto della pace interna, la pace spirituale. Dall’amicizia dell’uomo con Dio proviene l’amicizia tra gli uomini, cioè la pace tra i popoli. Il Signore sempre aspetta la conversione dei suoi figli, aspetta la nostra conversione. Quante conversioni si sono realizzate con l’intercessione di Santa Rita, quante riconciliazioni tra gli uomini, quanti miracoli nel passato e adesso; per questo la chiamiamo la Santa degli impossibili. Nulla è impossibile a Dio, bisogna soltanto pregare con una fede incrollabile. Chiediamo la pace per il mondo con la stessa fede di Santa Rita e Dio ascolterà la nostra voce.
Cari fratelli e sorelle, che la festa di oggi ci incoraggi a vivere con coraggio la fede come la visse Santa Rita nelle diverse circostanze e che la sua continua intercessione faccia di noi veri discepoli cristiani uniti totalmente al Signore, e agenti della pace che al mondo può concedere soltanto Dio.